REMI di Antoine Blossier. Con Daniel Auteuil, Virginie Ledoyen, Malaume Paquin. Francia 2019. Durata: 105’ Voto 1/5 (DT)

Fine ‘800, campagna parigina. La storia del piccolo orfano decenne Remi abbandonato dai genitori adottivi: la vita da saltimbanco col maestro Vitalis, la scimmietta Joli-Coeur e il cane Capì; l’incontro con il battello della ricca Mademoiselle Harper e dalla figlia disabile; il passato che ritorna con un’eredità contesa a Londra. Tutt’attorno le avversità del tempo e della natura (lupi voraci, bufere di neve), la cattiveria classista delle autorità poliziesche e l’avidità dickensiana degli esseri umani, per il solito frullato di personaggi, capitoli ed emozioni dal romanzo Senza famiglia di Hector Malot (sono circa una dozzina gli adattamenti). Film senza un’idea che una di messa in scena, se non nel solito pomposo e generico bric a brac costumi/scenografie/CGI allietato da turbinanti inutili oggettive dall’alto di anonimi droni, con il pathos che trabocca fuori controllo come melassa dal barattolo del racconto, e gli attori che si dimenano dentro a figurine prive di spessore. Perfino Remì/Paquin risulta più leccato fanciullo da miniserie Rai1 che delicato orfano di strada. Sconsigliato soprattutto ai bambini.