La durata della batteria rappresenta oggi una delle grandi criticità in ambito smartphone. Questi dispositivi hanno vissuto un vero e proprio salto generazionale negli ultimi anni: display con risoluzioni sempre maggiori, fotocamere con sensori evoluti, processori super potenti. Peccato, però, che l’autonomia non sia aumentata di pari passo. Sempre più spesso siamo costretti a convivere con una batteria esterna o con la ricerca di una presa elettrica, perché non riusciamo a concludere la giornata senza dover ricaricare almeno una volta lo smartphone.

Ci sono però alcuni accorgimenti nell’uso quotidiano che potete prendere in considerazione per ottimizzare l’autonomia. Partiamo dunque dai consigli basilari e facilmente applicabili un po’ a tutti gli smartphone Android presenti in commercio.

Le app preinstallate

Il primo aspetto su cui può aver senso intervenire sono le applicazioni preinstallate dall’azienda produttrice dello smartphone. Molto spesso sono superflue, e magari offrono funzioni identiche a quelle realizzate direttamente da Google. È possibile disattivarle (e in alcuni casi disinstallarle) attraverso le impostazioni, una scelta che garantisce un doppio beneficio. Le app preinstallate, esattamente come tutte le altre, nel momento in cui vengono attivate hanno un impatto più o meno importante sulla batteria perché agiscono in background (ovvero funzionano anche quando non vengono direttamente utilizzate). Inoltre, continuano ad aggiornarsi nel tempo, occupando sempre più memoria. Disattivandole saranno eliminati tutti i file ad esse relativi e, contemporaneamente, anche le prestazioni ne guadagneranno

In che modo possono essere disinstallate o disattivate? Basta andare nelle impostazioni del proprio smartphone Android, selezionare la voce “gestione applicazioni” e successivamente cliccare sull’icona dell’applicazione prescelta per poterla, appunto, disattivare o disinstallare. Tutto molto semplice, una procedura comune a qualsiasi dispositivo basato sul sistema operativo di Google.

La luminosità dello schermo

Il display è certamente il componente che consuma più batteria. Quando si utilizza lo smartphone bisogna necessariamente accendere lo schermo, c’è poco da fare. È possibile però intervenire sulla sua luminosità. A seconda che venga impostata su un livello alto o basso, impatterà più o meno sull’autonomia. Praticamente tutti gli smartphone sono dotati di un sensore di luminosità, in grado di adattarla automaticamente a seconda delle condizioni di luce ambientale. Ovviamente, all’aperto e con il sole battente, sarà impostata al massimo, al buio verrà probabilmente posizionata sul livello minimo.

Affinché il sensore lavori in autonomia, senza necessità di interventi manuali, occorre abilitare l’apposita funzione. Anche in questi casi, a grandi linee la procedura è comune a tutti gli smartphone Android: recarsi nelle impostazioni, selezionare la voce “display” e successivamente “luminosità automatica”.

Può anche capitare che il sensore in questione non lavori in maniera adeguata, magari impostando la luminosità in maniera troppo alta. In questo caso potrete semplicemente tenere disattivata la voce “luminosità adattiva” e impostarla manualmente a seconda delle esigenze, direttamente dalla tendina delle notifiche.

La localizzazione GPS

I moderni smartphone integrano la tecnologia GPS per la localizzazione satellitare che, in questi dispositivi, lavora in abbinamento a Internet. La logica è utilizzare la rete per velocizzare il primo aggancio dei satelliti, che altrimenti richiederebbe più tempo e un maggiore dispendio energetico. Al di là di questi aspetti tecnici, attivare la localizzazione ha un impatto negativo sull’autonomia. Come sempre, tutto dipende dalle singole esigenze: non si tratta di una funzionalità essenziale per l’utilizzo di uno smartphone, ma può diventarlo nel caso si utilizzino determinate applicazioni.

Tra queste, impossibile non citare Google Maps e, in generale, i servizi di navigazione satellitare. Tali servizi hanno necessariamente bisogno della geolocalizzazione per funzionare correttamente. Il punto è: ha senso averla sempre attiva? Si potrebbe attivare solo quando si ha la necessità di utilizzare una di queste applicazioni, semplicemente gestendola dalla tendina delle notifiche.

Il risparmio energetico

Infine, c’è l’opzione di risparmio energetico inclusa direttamente dai produttori negli smartphone. Questa può cambiare molto da modello a modello e intervenire in maniera più o meno importante sull’autonomia. Di fatto, si tratta di funzionalità che spesso diminuiscono le prestazioni dei dispositivi (agendo sul processore) al fine di far aumentare la durata delle batterie.

Il suggerimento è di attivare queste opzioni solo in casi strettamente necessari, in quanto è certamente più logico seguire i consigli delle sezioni precedenti senza dover limitare le prestazioni degli smartphone. In ogni caso, non ci sono dubbi sul fatto che le funzionalità di risparmio energetico possano tornare molto utili in situazioni di necessità, quando magari si ha a disposizione una bassissima percentuale di batteria senza poter ricaricare il dispositivo. Per attivarle, basta recarsi nelle impostazioni, selezionare la voce “batteria” e spuntare l’apposita opzione per il risparmio energetico.

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