I soldi per reddito di cittadinanza e quota 100 ci sono, quello che rischia di mancare è il personale per realizzarli. Tito Boeri punta il dito contro il governo. Il presidente dell’Inps ha definito “un fatto gravissimo” il rinvio delle assunzioni nella P.A. fino metà novembre del 2019 contenuto nel maxiemendamento usato dal governo per far approvare la manovra in Parlamento. Ora, ha spiegato l’economista, si dovrà rimandare l’ingresso di 1.500 giovani proprio mentre 4mila dipendenti dell’istituto potrebbero aver maturato i requisiti per la pensione. E Matteo Salvini non si lascia sfuggire l’occasione per rispondere, dando il la a un nuovo duello a distanza con il numero uno della previdenza sociale: “Rema contro – attacca il vicepremier – si dimetta”.

Non abbiamo dettagli sulle pensioni né sul reddito di cittadinanza, sulla salvaguardia per quanto riguarda le finestre (nel caso di alta adesione alla cosiddetta quota 100, ndr) né sulla struttura che dovrà gestire il reddito – ha spiegato il presidente dell’Inps – Mentre siamo all’oscuro su queste cose, non ci viene data la possibilità di procedere alle assunzioni. Abbiamo un concorso per assumere fino a 2.600 giovani, stiamo facendo orali tutti i giorni ai 4mila che hanno superato gli scritti (60mila gli iscritti in totale, ndr), pensavano di chiudere il concorso entro aprile per procedere immediatamente alle assunzioni, invece ci verrà impedito di fare tutte le assunzioni previste e di dare il nostro contributo per ridurre la disoccupazione giovanile. Di fatto la manovra mette risorse sulle pensioni e impedisce ai giovani di entrare nella pubblica amministrazione. Quando questi giovani entreranno all’Inps potrebbero non esserci gli anziani per formarli. Solo nell’Istituto ci sono 4mila lavoratori, con grandi competenze, con i requisiti per l’uscita l’anno prossimo”.

“E’ paradossale – ha detto ancora – si era presentata la manovra come un intervento orientato all’assunzione dei giovani e invece si va nella direzione opposta. Per dare soldi per il pensionamento anticipato si impedisce ai giovani di entrare nella pubblica amministrazione”. Il governo aveva parlato di “staffetta” tra giovani e anziani con assunzioni a fronte delle uscite per il pensionamento con quota 100 ma, da quanto si evince dal maxi emendamento, “non ci sarò nessuna staffetta”. Il rischio – ha detto a proposito della situazione dell’istituto – è che “non ci siano le forze” per affrontare le nuove sfide su reddito di cittadinanza e quota 100.

Parole che provocano l’immediata reazione di Salvini: “Da mesi Boeri rema contro il governo e disinforma gli italiani, difendendo una legge sciagurata come la Fornero – attacca il vicepresidente del Consiglio e segretario nazionale della Lega – Perché per coerenza non si dimette e si candida alle primarie del Pd? Noi andiamo avanti sulla via del diritto al lavoro e alla pensione, problemi che evidentemente Boeri non ha”.

L’ultimo scontro tra il vicepremier e il presidente dell’Inps risale a giusto un mese fa. Il 19 novembre, a proposito della quota 100 individuata dal governo per superare la legge Fornero, Boeri aveva detto: “Il governo ci ha chiesto delle simulazioni e ne abbiamo fatte tantissime. Tutte implicano per forza che ci sia un forte incremento della spesa nei primi anni”. “Insomma – aveva aggiunto – in tutti gli scenari con 62 anni di vecchiaia e 38 di anzianità contributiva viene fuori una crescita della spesa nel tempo. L’idea di una dotazione piatta e costante a sette miliardi l’anno non è minimamente supportata“”. Boeri “è da mesi in campagna elettorale – aveva replicato Salvini – magari sfiderà Minniti alle primarie” del Partito democratico.

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