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Bollo auto, si fa strada l’ipotesi di legarlo a consumi ed emissioni

L'idea è del ministro dell'Ambiente Costa, che vorrebbe commisurare le tariffe all'effettivo livello di inquinamento dei veicoli: una sorta di bonus-malus, come per l'RC Auto. Il progetto potrebbe prendere corpo già nel 2019
Bollo auto, si fa strada l’ipotesi di legarlo a consumi ed emissioni
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Forse a breve il bollo auto come lo conosciamo ora potrebbe andare in pensione e venire ricalcolato su nuove basi, ovvero quelle dei consumi e delle emissioni prodotte dal veicolo. Questo comporterebbe il “rischio”, per l’Italia, di allinearsi alle colleghe europee come ad esempio Olanda, Germania e Svezia: più si inquina, più si paga.

Tale sembra essere il progetto che il ministro per l’Ambiente Sergio Costa ha in mente per il prossimo anno: niente di ufficiale per il momento, in ciò che Costa ha accennato a seguito dell’incontro per il piano di miglioramento della qualità dell’aria della Capitale e delle zone limitrofe. L’accordo, stipulato tra Governo e Regione prevede, tra le altre cose, il blocco per la circolazione dei diesel Euro 3 a Roma a partire dal primo gennaio 2019; ma la vera novità che il ministro si sarebbe lasciato sfuggire, riguarderebbe proprio un “aggiornamento delle tasse automobilistiche, utilizzando il criterio del bonus-malus”, ragionando quindi come per l’Rc auto, con “buone” e “cattive” classi.

Ciò potrebbe significare due cose: o una tassa diretta, quindi nuovo bollo auto calcolato sulla base delle emissioni di anidride carbonica che il veicolo produce, oppure una tassa indiretta e questo si tradurrebbe in una nuova accisa in più da aggiungere a quelle (mai tagliate, come si prometteva di fare, in campagna elettorale) già presenti sui carburanti. In questo caso, pagherà solo chi realmente consuma e di conseguenza inquina.

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