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Marsiglia, gli amici di Simona Carpignano su Facebook: “Il suo corpo trovato sotto le macerie dei palazzi”

L'annuncio nel gruppo "Italiani a Marsiglia": la 30enne di Taranto che circa sei mesi fa si era trasferita nella città è tra le vittime del crollo delle palazzine di rue d’Aubagne, dove viveva. I soccorritori hanno recuperato finora sei corpi. Il procuratore: "Cause ancora da accertare"
Marsiglia, gli amici di Simona Carpignano su Facebook: “Il suo corpo trovato sotto le macerie dei palazzi”
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“E’ stato trovato il corpo di Simona Carpignano“, la 30enne di Taranto che circa sei mesi fa si era trasferita a Marsiglia per trovare lavoro e che viveva in una delle palazzine di rue d’Aubagne crollate due giorni fa. L’annuncio arriva da un post sul gruppo Facebook ‘Italiani a Marsiglia’: “L’hanno vista purtroppo. L’attesa dei genitori, della famiglia, degli amici è finita”, si legge. Il sesto corpo, quello di un uomo, era stato trovato poche ore prima dalle autorità locali: si aggiunge a quelli già recuperati di altri tre uomini e di due donne. Una di loro era appunto la giovane italiana. Secondo quanto riferito da SkyTg24 la Farnesina ha confermato la notizia.

Il procuratore Xavier Tarabeux ha riferito che tre delle sei vittime rinvenute dai soccorritori sono state identificate, senza riferire i nomi. A confermare che una delle due donne trovate morte è Simona Carpignano anche il Corriere della Sera che riferisce come sul luogo, per il riconoscimento, sia giunto anche il padre della vittima. “Le cause del crollo degli edifici” a Marsiglia “non sono ancora accertate“, ha spiegato il procuratore in conferenza stampa a Marsiglia. Tarabeux ha spiegato che gli inquirenti non hanno ancora stabilito “quale dei due edifici abbia fatto crollare l’altro”. Quanto ai soccorsi, ha aggiunto, le “ricerche continuano”. Rivolgendosi ai cronisti, Tarabeux ha spiegato che, vista la “complessità della situazione”, è “prematuro” indicare “responsabilità penali”. Ha quindi ricordato che gli edifici crollati erano antichi, costruiti “appoggiandosi uno contro l’altro”.

“Gli inquirenti – ha precisato il procuratore – hanno raccolto testimonianze secondo cui l’edificio al numero 65 si era mosso prima del crollo”. Ha poi riferito che la notte prima del dramma, un residente chiamò i pompieri per “segnalare l’ingrandirsi di una crepa nel suo appartamento”, prima di richiamare in un secondo tempo per dire che il pronto intervento non era tuttavia necessario.

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