Il via libera è arrivato dopo l’una di notte: la Camera ha approvato il decreto Genova. I sì sono stati 284, con i voti favorevoli dei partiti di governo, cioè Lega e Movimento 5 stelle, e quelli di Fratelli d’Italia. Votano contro i deputati del Pd e di Leu (67 i no), mentre sono stati 41 gli astenuti, tutti di Forza Italia. Il testo va ora al Senato per la seconda lettura.

A contrapporre i parlamentari di maggioranza e opposizione sono state soprattutto le norme previste per l’isola di Ischia e la questione idrocarburi nei campi. Si è arrivati quasi alle mani: rissa sfiorati tra i banchi di Pd e Fdi, con Guido Crosetto impegnato insieme ai commessi a riportare la calma. Solo dopo le 21 è arrivata la bocciatura a tutti gli emendamenti all’articolo 25 che contiene i discussi provvedimenti per i comuni di Ischia colpiti dal sisma del 21 agosto 2017.

di Agenzia Vista

Montecitorio ha respinto un ordine del giorno del Pd che impegnava il governo “ad assicurare la realizzazione della “Gronda di Genova quale opera infrastrutturale strategica confermandone il progetto e il relativo crono programma”. A favore hanno votato Pd, Fi e Fdi, contro M5s e Lega. Il sottosegretario Vito Crimi ha detto che avrebbe accettato l’ordine del giorno se esso fosse stato riformulando, sostituendo il verbo “assicurare” la realizzazione, con “valutare l’opportunità di “realizzare la Gronda. Il primo firmatario, Luciano Nobili, non l’ha accettato chiedendo il voto, che si è concluso con il respingimento .

Approvato invece un emendamento del M5s, a prima firma di Andrea Colletti, che “salva” l’ospedale di Penne in Abruzzo, derogando di fatto solo per questo le norme nazionali sugli ospedali. Proteste dai deputati del Pd e di Leu che hanno parlato di una “marchetta” nel collegio elettorale di Colletti, visto che era stato bocciato un emendamento di Camillo D’Alessandro che derogava le norme per tutti gli ospedali Abruzzesi dopo il sisma del 2016. L’emendamento stabilisce che si derogano le norme nazionali del decreto Lorenzin sugli ospedali, per le strutture “entro i 30 chilometri” dal confine del cratere dell’Aquila: il che implica che di fatto si applica al solo nosocomio di Penne. D’Alessandro e Stefania Pezzopane del Pd, hanno protestato per l’esclusione degli altri ospedali della regione, mentre i marchigiani dem Alessia Morani e Mario Morgoni hanno protestato perché la loro Regione veniva esclusa dalla deroga. Nico Stumpo di Leu ha poi sottolineato che non essendo chiarito se si tratta di 30 chilometri lineari o stradali, vi saranno anche contenziosi.

Il voto degli emendamenti su tutto il decreto è terminato alle 22.30, quando è cominciato l’esame degli oltre 100 ordini del giorno. Dopo le 23 e 20, invece, sono iniziate le dichiarazioni di voto dei vari gruppi, terminate nella notte. In sintesi il provvedimento prevede una serie di norme legate soprattutto all’emergenza del capoluogo ligure.

COMMISSARIO STRAORDINARIO PER GENOVA – In carica per 12 mesi, rinnovabili per non oltre un triennio, dovrà rispettare le norme del codice antimafia nelle varie fasi: dalla demolizione alla progettazione e ricostruzione del ponte Morandi.

NUOVO PONTE LO PAGA AUTOSTRADE – Spetta ad Autostrade provvedere alle spese di ricostruzione del viadotto. Qualora non intervenisse o dovesse ritardare i pagamenti, è autorizzata una spesa di 30 milioni l’anno fino al 2029, pari dunque a 330 milioni. Il Commissario per la ricostruzione potrà affidare al concessionario i lavori di demolizione e rimozione delle macerie.

ZONA FRANCA E ZONA LOGISTICA – Il decreto istituisce nel territorio della Città metropolitana di Genova una Zona franca, con agevolazioni ed esenzioni fiscali per le aziende che hanno perso almeno un quarto del fatturato dal 14 agosto al 30 settembre 2018. C’è anche una Zona logistica semplificata per il porto e il retroporto, con procedure sempre semplificate per le imprese che vi operano.

AIUTI PER I CITTADINI E LE IMPRESE – Sulle case sgomberate i cittadini non pagheranno alcuna tassa e non saranno tassati neppure gli indennizzi ricevuti. Sospese fino a fine 2019 le cartelle esattoriali, imprese, artigiani e professionisti coinvolti vengono ristorati del fatturato perso. Invitalia può ricontrattare i prestiti agli imprenditori, fermare le esecuzioni e i pignoramenti e dare un pò di respiro alle famiglie. Per il trasporto locale sono previsti 23 milioni di euro, più altri 20 per il rinnovo del parco mezzi. Per le spese affrontate dagli autotrasportatori per le difficoltà logistiche sono previsti 20 milioni, 30 milioni per agevolare i flussi in ingresso e in uscita dal porto di Genova.

 I TERREMOTI: Per quanto riguarda i terremoti oggetto del decreto, sul Centro Italia una modifica alla normativa vigente ha allargato la sanatoria sulle piccole difformità edilizie che impediscono la ricostruzione ai casi di mancato permesso di costruire (o in difformità da esso) e agli incrementi di volume, nei limiti individuati Regione per Regione dai rispettivi piani casa.

ISCHIA: L’articolo 25 contestato dal Pd e modificato in commissione prevede che entro 6 mesi i 3 comuni di Ischia colpiti dal sisma 2017 rispondano alle richieste di sanatoria presentate in base al condono edilizio tombale del 1985. Se il condono verrà negato, il proprietario dell’edificio non riceverà i fondi per la ricostruzione. Se l’abuso, dopo il vaglio delle autorità preposte a controllare vincoli paesaggistici e idrogeologici, verrà sanato, alle volumetrie aggiuntive condonate non andrà alcun contributo per la ricostruzione. In sintesi, diventano condonabili gli edifici che per la legge del 2003 sono insanabili.

I FANGHI: Nell’altra norma contestata dal Pd viene innalzato di 20 volte da 50 a 1.000 mg per chilo il limite da non superare nei fanghi ai fini dell’utilizzo in agricoltura per elementi come idrocarburi policiclici aromatici, Toluene, Selenio e Berillio, Arsenico e Cromo totale.

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