Sono già pieni gli ampi saloni della Leopolda, l’antica stazione fiorentina che da 9 anni ospita la kermesse di Matteo Renzi, prima sindaco di Firenze, poi segretario del Pd e premier, e ora ‘semplicè senatore si Scandicci. L’attesa è tutta per il discorso che Renzi terrà alle 12,30 e con il quale concluderà i lavori di questa edizione intitolata “Ritorno al futuro“, con espliciti riferimenti al film culto di Robert Zemeckis, richiamato sul palco anche dalla DeLorean, l’auto con cui i protagonisti viaggiavano nel tempo.

Dopo le prime due giornate di lavori, durante i quali si sono tenuti 51 tavoli tematici, è stata celebrata la nascita dei comitati civici a difesa di 7 valori fondamentali, Renzi, con l’avvallo di Pier Carlo Padoan, ha presentato la sua personale contromanovra finanziaria, definita “complementare” a quella già proposta dal Pd e necessaria per evitare che il Paese vada a “sbattere contro un muro, rischiando l’osso del collo” per colpa di un governo “di cialtroni”, e dopo aver ribadito che alla Leopolda non si parla del Pd e del congresso, pur avendo attaccato “i beneficiati rancorosi”, dirigenti dem che dopo la sconfitta del 4 marzo gli hanno voltato le spalle. l’ex premier trarrà le conclusioni della “prova del nove”. Un primo dato già è evidente: le presenze alla Leopolda sono da record, con almeno 700 persone che ieri non sono potute entrare perché c’era già il pienone.

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