“Il contratto di governo non prevede un arretramento culturale sui diritti”. Dentro il Movimento 5 stelle non ci sono solo i malumori di alcuni parlamentari (primo fra tutti il senatore Gregorio De Falco) o le dichiarazioni controcorrente di Roberto Fico. A esporsi oggi sul tema dei diritti è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora. Intervistato dal Corriere della sera infatti, ha rivendicato la distanza dalla Lega: “Il M5s”, ha detto, “deve assumersi la responsabilità fortissima di tenere alta l’attenzione su questi temi. Noi difenderemo tutte le conquiste fatte. Abbiamo sensibilità forti nei gruppi parlamentari e nell’elettorato di cui dobbiamo tener conto. Non possiamo cadere nella trappola di alimentare un clima di discriminazione verso chi è considerato diverso, immigrati, persone di colore, omosessuali. Non possiamo non vedere che esistono le famiglie arcobaleno“.

Le parole di Spadafora sono fortemente in contrasto con quanto dichiarato in questi mesi dal ministro leghista della Famiglia Lorenzo Fontana. Tanto che alla richiesta di commentare la frase dell’esponente del Carroccio “sull’immigrazione che diluisce l’identità italiana”, ha replicato genericamente: “Per tutti noi ora è il momento di lavorare. Il ministro ha un compito difficile, aiutare le famiglie e i disabili”. E nel merito specifico del ddl Pillon, in discussione al Senato in queste settimane, ha commentato: “Mi allarma. E’ una proposta antistorica perché non tiene presente l’interesse dei bambini e riduce tutto a chi è favore dei padri e chi delle madri”. Spadafora ha anche trattato la questione razzismo. Intanto si è associato alle critiche di Roberto Fico sul caso Lodi e quindi sulla scelta della sindaca leghista di escludere i bambini stranieri dalla mensa scolastica: “Credo che la sindaca abbia sbagliato cadendo in questa idea del prima gli italiani”, ha detto. “Prendere un fatto del genere a simbolo innesca discriminazioni e conflitti, creando un brutto clima contro tutti quelli che italiani non sono”. Quindi ha superato i suoi sui fatti di Riace, visto che i 5 stelle sul caso del sindaco ai domiciliari non hanno mai dato segnali di solidarietà: “Se Lucano non ha rispettato le leggi non va bene. Ma non si può parlare di un modello all’origine di fatti criminali. Leggendo Lodi e Riace insieme, si comprende l’allarme. C’è il rischio di creare una contrapposizione tra italiani e non, tra buoni e cattivi. Problemi complessi richiedono il tempo dell’analisi, non della comunicazione social”.

Spadafora ha anche parlato della manovra. Ha ricordato agli alleati che il reddito di cittadinanza è atteso “anche da tanti cittadini del Nord” e annunciato una misura straordinaria per i giovani dai 18 ai 25 anni: “È un investimento di 30 milioni nella pianificazione 2019-2020, per combattere quella povertà materiale e culturale che spesso si eredita nelle zone più depresse”. Saranno finanziate, ha spiegato, “attività imprenditoriali, sociali e culturali per il proprio territorio, ad esempio l’ apertura di un cinema”. “Andremo avanti per l’intera legislatura”, ha assicurato parlando della tenuta del governo. “La manovra è la prova della capacità di tenuta del governo. Le tensioni sono prevedibili e gestibili, ma mi meraviglierei se la Lega le usasse per provocare tensioni nel Paese e mettere in discussione il governo”. Strappare, avverte, “non è interesse di nessuno e non mi sentirei così tranquillo di questo 34%. Poi la Lega da sola non è autosufficiente. Con questa legge Salvini finirebbe di nuovo in braccio alla Meloni e a Berlusconi, di cui oggi si è liberato grazie a noi”.

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