“Non permetto alla donna di insegnare, né di comandare all’uomo, ma se ne stia silenziosa. Infatti Adamo fu plasmato per primo, poi Eva; e non fu sedotto Adamo prima, ma la donna essendo stata sedotta cadde nella trasgressione”. (San Paolo, Lettere a Timoteo, I secolo d. C).

“Il Profeta disse, ‘Non è forse la testimonianza di una donna uguale alla metà di quella di un uomo?’ La donna disse, ‘Sì’.Lui disse, ‘È così a causa della deficienza della mente della donna. Questa è la deficienza nella sua intelligenza. Non è forse vero che una donna non può pregare né digiunare durante il suo ciclo mensile?'” (Sahih al-Bukhari, VI secolo d.C)

“La fisica è stata inventata dagli uomini, l’ingresso non è su invito. Gli uomini sono più interessati alle cose che alle persone, a differenza delle donne che sono più portate per le materie umanistiche dove il confine tra vero e falso o giusto e sbagliato è meno marcato”. Alessandro Strumia (XXI secolo d. C.)

Carlo Rovelli scrive su Facebook (anche se poi la giornalista di SkyTg 24 ha parlato di equivoco):

Come sabbia in una clessidra, i giorni, i mesi, gli anni, i decenni e i secoli scorrono ma lasciano nei sotterranei della psiche, come un residuo incrostato, le scorie del sessismo. Il pregiudizio misogino, la paura verso le donne, la pretesa della loro esclusione in nome di una differenza che parla di una deprivazione, di mancanza di coscienza, di intelletto, di parola e di discernimento tra bene e male, tra ciò che è vero e ciò che è falso diviene inevitabilmente una profezia che si auto avvera. Alessandro Strumia, fisico e docente universitario di fisica all’Università di Pisa, crede in quella profezia auto avverantesi, a dispetto di ricerche che hanno dimostrato come il pregiudizio sessista ostacoli le donne e ne inibisca l’ingresso in settori e luoghi che sono ancora roccaforti saldamente maschili.

Durante il workshop Fisica delle alte energie e gender ha affermato senza imbarazzo come le donne abbiano contributo alla scienza solo dal 1900 in poi (ci credo, prima non avevano nemmeno accesso alla cultura, alle università e allo studio. Il professore dovrebbe mollare la fisica e studiare la storia) e poi ha spiegato, slide alla mano, che la questione della discriminazione contro le donne nella fisica e, nello Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica ecc) dipende da fattori genetici. Quindi se una discriminazione esiste, è a danno degli uomini che vengono spesso scavalcati nel fare carriera da colleghe con meno meriti di loro. Lui stesso ne sarebbe un esempio, visto che l’Istituto nazionale di fisica nucleare gli avrebbe preferito due ricercatrici con meno citazioni. Il suo intervento ha messo in imbarazzo il Cern che ha cancellato dal sito la sua “lezione” e l’Infn lo ha sospeso in attesa di provvedimenti.

Tutto questo, paradossalmente, ha anche una connotazione metaforica perché la sospensione di Strumia, è arrivata proprio il giorno in cui Donna Strickland (e si chiama pure Donna, povero Alessandro) evidentemente imbucatasi a una festa senza invito ma con ottimi risultati, ha vinto il Nobel per la Fisica. La scienziata canadese ha commentato il prezioso riconoscimento dicendo: “Dobbiamo ovviamente celebrare le donne fisiche, perché sono là fuori. Speriamo che nel tempo inizieranno a crescere a un ritmo più veloce”. Ma quanti sono ancora oggi gli ostacoli?

Un’indagine della National academies of sciences, engineering and medicine di Washington rivela che il mondo accademico scientifico non è immune dal fenomeno delle molestie sessuali. Un nuovo #MeToo potrebbe travolgere il mondo accademico e delle scienze? La molestia sessuale è uno dei modi più subdoli e violenti per umiliare le donne e ricondurle al ruolo di oggetto sessuale, ne mina l’autostima e induce molte donne ad abbandonare carriere e luoghi di studio e di lavoro perché, come suole dire Monica Lanfranco, il modo più efficace di depotenziare una donna è ridurla a oggetto sessuale.

Eppoi ci sono stereotipi e pregiudizi. Chiara Volpato in Psicosociologia del maschilismo (Editori Laterza) ha illustrato anche attraverso numerosi studi come il sessismo sia una profezia che si auto avvera e ha citato Ben Barres, transessuale professore di neurobiologia dell’Università di Standford che raccontò alla rivista Nature nel 2006 come poco dopo il suo cambio di sesso (da donna a uomo) un collega avesse elogiato il suo lavoro dicendo: “È molto meglio di quello di tua sorella”. Un aneddoto confermato da molti transessuali che trova riscontro nel paradigma di Goldenberg: “Dagli anni 60 a oggi – scrive Volpato – i risultati della ricerca rivelano che lo stesso materiale viene giudicato più favorevolmente se attribuito a un uomo piuttosto che a una donna, soprattutto se le candidature riguardano lavori considerati maschili”.

Un altro pregiudizio duro a morire e del quale Strumia è portatore, è quello che troviamo ancora citato in Psicosociologia del sessismo, ovvero che le donne siano meno competenti ma più calde emotivamente e gli uomini meno caldi emotivamente ma più competenti. Una distorsione che contribuisce a mantenere la segregazione di genere e che influenza le stesse donne anche perché gli attacchi sessisti sono continui. Nel 2005 il preside di Harvard per affermazioni simili a quelli di Strumia, fu costretto alle dimissioni. Qualche mese fa l’Università di Tokyo, fu costretta alle pubbliche scuse per aver falsato test ed esami in modo da danneggiare le donne. Insomma se il pregiudizio non riesce rallentare l’ingresso delle donne nelle roccaforti maschili allora si ricorre a modi ancora più subdoli e scorretti.

Tutto questa zavorra sessista rallenta ma non frena le donne. L’Indipendent ha commentato le sparate di Strumia citando uno studio condotto dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che “ha rilevato come le ragazze spesso mancano di fiducia quando perseguono carriere ben pagate nella scienza e nella tecnologia, anche quando hanno un rendimento scolastico migliore dei ragazzi a scuola” ma nonostante gli ostacoli, nel 2017, è stato rilevata una tendenza positiva che vede salire il numero delle donne che lavorano nel settore Stem nel Regno Unito.

Quindi con invito o senza, alla faccia degli Alessandro Strumia del mondo, verso i quali le donne e gli uomini che non le temono, dovrebbero rivolgere sonore pernacchie: che si aprano le porte e si entri nei luoghi che la misoginia incallita pretende siano riserve auree maschili.

@nadiesdaa

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