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Ponte Morandi, M5s e Lega votano ordine del giorno del Pd in consiglio regionale: “Tavolo per modificare decreto Genova”

In Regione Liguria, i consiglieri di M5s e Lega la pensano come quelli del Pd, che nella seduta di martedì pomeriggio ha presentato un ordine del giorno sull'argomento: "Serve un tavolo tra istituzioni locali, parlamentari liguri, forze sociali ed economiche per dare vita a una 'vertenza Genova' che modifichi il decreto". E il via libera è stato unanime. In consiglio comunale approva 41 ordini del giorno di maggioranza e opposizione
Ponte Morandi, M5s e Lega votano ordine del giorno del Pd in consiglio regionale: “Tavolo per modificare decreto Genova”
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Le forze politiche liguri fanno fronte comune per chiedere maggiori risorse per Genova, in emergenza dopo il crollo del Ponte Morandi. E così, mentre in consiglio comunale passano tutti gli ordini del giorno presentati da maggioranza e opposizione, in Regione Liguria, M5s e Lega votano insieme al Pd un ordine del giorno sull’argomento, presentato dai dem, per chiedere un tavolo tra istituzioni locali, parlamentari liguri, forze sociali ed economiche per dare vita a una ‘vertenza Genova’ che “modifichi il decreto per la ricostruzione del ponte Morandi“, crollato il 14 agosto provocando 43 morti. Il via libera è stato unanime, anche se il contenuto del provvedimento contestato è stato varato proprio dall’esecutivo Conte, sostenuto da pentastellati e leghisti.

E anche in consiglio comunale si è creato un fronte compatto con l’approvazione di tutti i 41 ordini del giorno presentati dai partiti di maggioranza e di opposizione. I documenti erano tesi a indirizzare la pressione politica dal territorio in vista della discussione in Parlamento del dl pubblicato in Gazzetta ufficiale. Tra i temi toccati la richiesta dell’inserimenti di fondi certi per il Terzo valico, la velocizzazione delle opere per migliorare la viabilità e per l’efficientamento dei servizi di trasporto pubblico, maggiori risorse per il porto.

Nel decreto, tra le altre cose, sono previsti una zona franca per le aziende e 30 milioni di euro per il porto del capoluogo ligure. Visto che ora si aprirà una discussione parlamentare per la conversione del decreto, spiega il Pd, “si presenta un’importante occasione per modificare le insufficienti misure adottate dal Governo trovando nuove disposizioni e maggiori risorse”.

“Il decreto Genova varato dal governo per l’emergenza scaturita dal crollo del ponte Morandi – hanno aggiunto i consiglieri regionali dem – è stato accolto da istituzioni, associazioni e organizzazioni sindacali con un coro unanime di critiche, dal momento che le misure previste e le risorse economiche stanziate sono del tutto insufficienti a contrastare gli effetti pesantemente negativi che tale tragedia ha avuto sulla città di Genova, sul suo porto e sull’intera Liguria”.

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