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Tesla, Elon Musk patteggia con la Sec: lascia la presidenza e dovrà pagare una multa da 40 milioni di dollari

L'accordo è stato raggiunto nell’ ambito dell'azione legale per frode avviata nei suoi confronti dalla Sec: il milionario sudafricano potrà rimanere rimanere Ceo e dovrà osservare precise istruzioni nella comunicazione via Twitter
Tesla, Elon Musk patteggia con la Sec: lascia la presidenza e dovrà pagare una multa da 40 milioni di dollari
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Una multa da 40 milioni di dollari e la rinuncia alla presidenza della compagnia Tesla: è questo l’accordo raggiunto da Elon Musk nell’ambito del patteggiamento per l’azione legale per frode avviata nei suoi confronti dalla Sec, (Securities and exchange commission), la Consob americana. Metà della sanzione la pagherà l’imprenditore sudafricano, mentre dell’altra metà si occuperà la società. Da quanto si apprende, l’accordo deve ancora essere approvato dal Tribunale. Nell’intesa raggiunta, Musk potrà comunque rimanere Ceo e dovrà osservare precise procedure previste dall’azienda nella comunicazione via Twitter.

A dare il via all’azione legale era stato proprio un tweet di Musk: il 7 agosto scorso l’imprenditore milionario aveva annunciato di voler ritirare Tesla dal mercato a un prezzo di 420 dollari ad azione, assicurando la disponibilità dei fondi (stimati in circa 66 miliardi). Un tweet che aveva colto tutti di sorpresa, tanto che alcuni avevano pensato si trattasse di uno scherzo: ad accreditare i sospetti era stato proprio il numero 420, che in gergo indica l’atto di fumare marijuana.

E dati anche i precedenti di Musk – a inizio settembre aveva bevuto e fumato durante un’intervista radio – la Sec ha creduto proprio a questa lettura, bollando le affermazioni contenute nel tweet  come “false” e “ingannevoli”.  ”Le dichiarazioni, diffuse via Twitter, indicavano falsamente che se avesse voluto, sarebbe stato virtualmente in grado di operare un delisting di Tesla (la revoca della società dalle negoziazioni di Borsa, ndr) a un prezzo di acquisto che rifletteva un premio sostanziale rispetto ai livelli di Tesla, che i fondi per la transazione multimiliardaria erano assicurati e che l’unica mossa da attendere era il voto degli azionisti”, ha spiegato la Consob americana lo scorso giovedì. Musk, dal canto suo, aveva respinto le accuse dicendosi “profondamente rattristato e deluso” e aveva parlato di azione ingiustificata da parte delle autorità. “L’integrità è il più importante valore nella mia vita e i fatti lo dimostreranno”, aveva aggiunto.

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