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Ultimo aggiornamento: 14:30 del 8 Settembre 2018

Italiani come noi, è giusto limitare le aperture festive? “Non ci rinuncerei”. “Ma si potrebbe pagare di più la domenica”

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“Non compro mai nei festivi, per rispetto dei lavoratori”. “Fare acquisti di domenica è una comodità a cui non vorrei rinunciare”. Nei clienti finali suscita reazioni contrastanti l’orientamento del governo di porre limiti alla liberalizzazione delle aperture degli esercizi commerciali. Ne abbiamo parlato con i cittadini in strada. Per alcuni è una questione di libertà: “Non metterei limiti: ogni esercente è libero di aprire quando gli va e così ogni cliente è libero di fare acquisti quando ha tempo”. Per altri è giusto salvaguardare il diritto al riposo nei festivi contro le pretese del dio mercato: “Le festività devono essere destinate alla famiglia”. Per altri ancora sarà difficile tornare indietro: “Ormai la tendenza è trovare supermercati e centri commerciali sempre aperti, i piccoli esercizi non possono reggere la concorrenza”. Ma c’è chi vede un possibile compromesso: “l’importante è che i lavoratori abbiano turni regolari di riposo e nei festivi percepiscano gli straordinari”. E voi come la pensate?

Quanto siamo disposti a metterci in gioco per il cambiamento, noi cittadini italiani? Fino a che punto siamo pronti a modificare convinzioni e comportamenti per rendere migliore la nostra vita in comune e venire incontro ai diritti degli altri? Muove da tale curiosità – che rovescia il consueto schema della contestazione all’establishment – la rubrica di vox populi che il fattoquotidiano.it presenta oggi in edizione rinnovata e con nuovo titolo: “Italiani come noi“. Dopo le centinaia di puntate di “Uomo da marciapiede”, Piero Ricca torna a girare per le strade d’Italia con telecamera e microfono. Per confrontarsi con gli italiani reali sui temi più caldi del momento e così contribuire al racconto umano di un paese in trasformazione

di Piero Ricca, riprese e montaggio Alessandro Sarcinelli

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