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Mps, Consob impone sanzioni da 2,3 milioni di euro per operazioni su derivati

Nel mirino dell'autorità per la vigilanza dei mercati finanziari ci sono i derivati Alexandria e Santorini, avviate a metà anni 2000 e fra le principali cause dei buchi in bilancio dell'istituto senese. Coinvolti anche i banchieri di Nomura e Deutsche Bank
Mps, Consob impone sanzioni da 2,3 milioni di euro per operazioni su derivati
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Monte dei Paschi di Siena e i suoi ex vertici, il gruppo Nomura, la tedesca Deutsche Bank e i rispettivi banchieri d’affari. Tutti coinvolti nelle sanzioni da 2,3 milioni di euro totali disposte da Consob. Nel mirino dell’autorità per la vigilanza dei mercati finanziari, infatti, ci sono le operazioni sui derivati Alexandria e Santorini, avviate a metà anni 2000 e fra le principali cause dei buchi in bilancio dell’istituto senese.

Proprio per la gestione dei due derivati sono stati assolti in appello dalla procura di Firenze gli ex vertici di Mps Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gian Luca Baldassarri. In attesa della sentenza della Cassazione, Consob ha emesso le sue sanzioni: nel bollettino dell’autorità di vigilanza, infatti, si legge che l’ex presidente del cda di Monte Paschi Mussari dovrà pagare 200mila euro di multa, stessa cifra per Vigni, mentre a Baldassarri e Daniele Pirondini spetta una sanzione di 150mila euro ciascuno. È di 100mila, invece, la cifra richiesta a Marco Di Santo. Insieme ai dirigenti dell’istituto senese, Consob ha multato anche l’ex ceo di Nomura Sadeq Sayeed, il manager Raffaele Ricci e sei dipendenti di Deutesche Bank, fra cui il Co-Head of Global Capital Markets Ivor Scott Dunbar.

Le operazioni Alexandria e Santorini, scrive nero su bianco l’autorità per la vigilanza dei mercati finanziari, “hanno generato rilevanti perdite” per Monte Paschi e non sono state contabilizzate in modo corretto, “determinando, tra l’altro, una sovrastima del patrimonio netto, del risultato d’esercizio e del patrimonio di vigilanza nei bilanci al 31 dicembre 2008, 31 dicembre 2009, 31 dicembre 2010 e 31 dicembre 2011″. Una condotta definita “manipolativa” da Consob, imputabile ai suoi vertici.

Immediata la reazione di Deutsche Bank, che annuncia l’impugnazione delle sanzioni decise dall’autorità di vigilanza. “La Banca è a conoscenza del fatto che i soggetti colpiti dalla sanzione hanno già provveduto a formulare appello nelle sedi competenti. Anche Deutsche Bank, debitore solidale per il pagamento delle sanzioni, ha impugnato il provvedimento della Consob per ragioni di natura procedurale“.

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