Confindustria è pronta al confronto, “a proporre le nostre idee di politica economica”, e soddisfatta perché da Giuseppe Conte e Luigi Di Maio sono arrivate “parole di grande moderazione“. Ma ora basta campagna elettorale perché “bisogna entrare nei fatti”. Il presidente di viale dell’Astronomia Vincenzo Boccia parla dal palco del convegno dei Giovani Imprenditori: “Il governo ora è alla prova su scelte e priorità“, avverte. “Ora Lega e M5s sono establishment: abbiamo bisogno di scelte coerenti“, rimarca il numero uno degli industriali. Per giudicare l’azione del nuovo esecutivo però “è ancora troppo presto – sottolinea Boccia, prima di aggiungere – mi sembra che le parole di grande moderazione che sono state espresse sia dal premier, sia dal ministro Di Maio all’assemblea di Confcommercio, aprono un fronte di confronto. Di qui a vedere i fatti. Valuteremo”. Poi l’auspicio che vengano tolte le sanzioni alla Russia, ma “va fatto in una compagine europea. Non possiamo fare le cose da soli”.

Boccia già due giorni fa aveva accolto positivamente le proposte lanciate da Di Maio nel suo discorso alle imprese, in particolare su Iva e pace fiscale: “Una grande apertura del ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro che crea grandi aspettative“, aveva detto. Ma solo qualche settimana fa, all’assemblea annuale di Confindustria, lo stesso Boccia aveva anche sottolineato un altro concetto: bisogna “cambiare senza distruggere” e serve uno “sguardo lungo”, contrapposto al “modo di fare di chi ha bisogno di raccogliere il consenso tutto e subito, perché il suo orizzonte è corto e vive nella condizione di una perenne campagna elettorale“.

Concetti molto simili a quelli ribaditi ora dal presidente di Confindustria. Da una parte c’è soddisfazione per il dibattito avanzato dal ministro Di Maio che va “nella direzione di un confronto serrato e non dogmatico“. Da quindi l’apertura a “un confronto con l’attuale classe dirigente” che è “nelle responsabilità delle parti sociali”, dice Boccia davanti ai Giovani Imprenditori. “Siamo pronti, appena ci convocheranno, a proporre quelle che sono le nostre idee di politica economica”. Con Di Maio – aggiunge Boccia – “ci siamo incrociati e a breve dovremmo incontrarci. Chiaramente nella logica delle parti sociali che incontrano il responsabile dello Sviluppo economico e del Lavoro”.

Dall’altra parte c’è l’appello allo stesso governo: “Si cominci a lavorare nell’interesse del Paese:  abbiamo bisogno di scelte coerenti”, continua il numero uno degli industriali. Boccia infatti sottolinea, di nuovo, l’importanza di evitare “una continua campagna elettorale”, auspicando che la situazione si normalizzi dopo le amministrative del weekend, “perché non vorremmo che avendo poi le Europee a maggio si continui a lavorare più per la campagna elettorale e meno per il governo del Paese”.

“Via le sanzioni alla Russia ma muovendoci con la Ue” – Le sanzioni alla Russia “da un punto di vista economico andrebbero tolte perché siamo un Paese ad alta vocazione esportativa“, dice il presidente di Confindustria commentando la posizione aperturista assunta da Conte al G7 canadese, ma “è evidente che tutto questo va fatto in una compagine europea. Non possiamo fare le cose da soli”. Così Boccia invece sui dazi Usa: “Il Governo deve difendere la posizione europea: questo ci dice che abbiamo bisogno di più Europa e non di meno Europa. E’ evidente che ai protezionismi degli altri noi possiamo e dobbiamo rispondere solo in chiave europea”.

“Flat tax? Evitare aumento del debito, tassa sul futuro” – Sulle parole del ministro Paolo Savona il leader degli industriali dice: “Mi sembra che abbiamo capito che non usciamo dall’euro, un fondamentale del Paese, e che vogliamo riformare l’Europa dal di dentro. Questo è un elemento di grande garanzia per tutto il Paese”. Sulla flat tax invece “hanno ragione i Giovani Imprenditori. Il senso è che bisogna evitare di aumentare il debito pubblico perché altrimenti diventa una nuova tassa sul futuro delle giovani generazioni”, dice Boccia. Che dal convegno di Rapallo rilancia le priorità degli industriali: “La riduzione del cuneo fiscale, cioè delle tasse per i lavoratori, e la decontribuzione e detassazione totale per un grande piano di inclusione dei giovani al lavoro che significa dare centralità al lavoro, costruire una dignità del lavoro e più occupazione”.

Sull’Ilva: “Non si scherza con 20mila posti” – “Anche le parole del ministro Luigi Di Maio vanno in una direzione di valutazione dell’impatto“, dice del dossier Ilva Boccia, che condivide “totalmente” l’allarme lanciato ieri dai Giovani Imprenditori: “Non si scherza con 20mila posti di lavoro, non si scherza con l’1% del Pil del Paese”, era stato detto. “La questione Ilva ha tre elementi dentro – dice ancora il presidente di Confindustria – una è la questione meridionale, la seconda è la questione occupazione, la terza è una questione di credibilità verso gli investitori stranieri. Quando arrivano investitori dovremmo mettere i tappeti rossi perché hanno scelto il nostro Paese rispetto ad altri. Naturalmente l’investimento va fatto in una logica di sostenibilità” ed “il tema occupazione è determinante in quella città e nel Mezzogiorno”, ha concluso Boccia.

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