“Dopo la lunga onda di proteste che ha coinvolto tutte le piattaforme delle consegne del cibo, e in maniera particolare Deliveroo, in giro per l’Europa, qualcosa si muove”. Così il collettivo milanese Deliveroo Strike Raiders commenta la notizia arrivata a una settimana dallo sciopero del Primo maggio: la piattaforma che fa capo all’omonimo gruppo inglese estende la copertura assicurativa per i fattorini impegnandosi a garantire massimali più elevati nonché un rimborso “fino al 75% delle entrate medie giornaliere” in caso di inattività temporanea del rider a seguito di sinistro”, per un massimo di 30 giorni, a prescindere dal veicolo utilizzato per le consegne. Fino a oggi era prevista solo l’assicurazione in caso di infortuni e danni a terzi durante l’attività.

La nuova polizza coprirà tutti i 35mila rider presenti nei 12 Paesi dove opera la piattaforma nelle ore in cui sono “loggati” e nell’ora successiva al log-off, “tutelando così anche il rientro verso casa”, e garantirà fino a 7.500 euro di spese mediche, 50 euro per ogni notte trascorsa in ospedale (fino a 60 giorni) e fino a 2mila euro di spese dentistiche. Saranno inoltre coperti eventuali “danni provvisori o permanenti a seguito di incidenti (udito, vista, parola o attività motoria anche parziale)”. Rientra, infine, nel pacchetto anche la copertura per eventuali danni verso terzi, con un aumento del massimale fino a 5 milioni di euro, e la responsabilità civile per tutti i ciclisti, i motociclisti non alla guida (essendo durante la guida già dotati di RCA obbligatoria per legge) e i rider che consegnano a piedi.

Secondo il collettivo milanese questo è il risultato della recente “ondata di proteste, da ultimo il primo maggio in Italia con mobilitazioni sulle piazze di Milano, Torino e Bologna”, ma si tratta di “un’evidente operazione di marketing per sbaragliare la concorrenza“. Infatti con questa operazione “Deliveroo prova a posizionarsi sul mercato come azienda che ha più a cuore la sicurezza dei suoi fattorini, dopo che per mesi è stata identificata per essere la società con l’atteggiamento più spregiudicato, perché partendo da condizioni accettabili rispetto alle altre, disponeva un graduale piano di peggioramento delle condizioni a tutti i suoi lavoratori, basti pensare all’imposizione del cottimo, scenario già visto in diversi paesi, di cui l’Italia rimane l’ultimo baluardo”. La notizie dunque viene accolta “con favore”, ma “prendiamo con le pinze il dato, soprattutto perché non siamo ingenui: stipulare un accordo migliore non significa che esso venga applicato”, avverte Deliveroo Strike Raiders. Che chiede ora “un’informativa dettagliata sull’assicurazione, come comunicazione interna a tutti lavoratori, in modo che ogni fattorino possa usufruirne senza imbarazzi e impedimenti, sapendo nello specifico cosa gli spetta e cosa no”.

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