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Giornata mondiale libertà di stampa, Mattarella: “Nuova stagione di violenze. Proteggere chi rifiuta ogni sopraffazione”

In occasione del World press freedom day il Capo dello Stato ha inviato un messaggio al presidente dell’Unione cronisti italiani Alessandro Galimberti. Maria Elisabetta Alberti Casellati: "Non c'è democrazia senza libertà di stampa". Roberto Fico: "Garanzie per i cronisti più indifesi, i freelance e la generazione dei 'cinque euro a pezzo'"
Giornata mondiale libertà di stampa, Mattarella: “Nuova stagione di violenze. Proteggere chi rifiuta ogni sopraffazione”
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Proteggere chi lavora per un’informazione libera e corretta perché “la libertà di informazione, come attesta la Costituzione, è fondamento di democrazia”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del World Press Freedom Day, la giornata mondiale della libertà di stampa celebrata in tutto il mondo, ha inviato un messaggio al presidente dell’Unione cronisti italiani, Alessandro Galimberti. E ha ricordato come “in Italia, in Europa e nel mondo” sembra si stia riaffacciando “una nuova stagione di violenze contro la stampa”. “Ancora oggi”, ha detto, “aggressioni e intimidazioni minacciano il lavoro di quei cronisti che non si piegano alla logica di interessi e poteri illegali e della criminalità, recando così un contributo rilevante alla causa della democrazia”. Quindi ha aggiunto: “Occorre sostenere il loro lavoro perché difendono dall’aggressione la nostra vita sociale e la nostra libertà personale e familiare, attraverso l’informazione libera e corretta. Occorre proteggere le loro voci che rifiutano ogni sopraffazione”.

Per la presidente del Senato, Elisabetta Casellati: “non ci può essere democrazia senza libertà di stampa”. Il collega alla Camera Roberto Fico ha dichiarato: “Non possiamo dimenticare oggi gli ultimi tragici episodi che si sono consumati contro giornalisti come la reporter maltese Daphne Caruana Galizia e il giornalista slovacco Jan Kuciak e la sua fidanzata Martina Kusnirova, che, secondo le prime risultanza investigative, hanno pagato con la vita le loro coraggiose inchieste. Per questo la nostra società ogni giorno deve porsi il problema della tutela della libertà di stampa, che passa soprattutto dalle garanzie ai cronisti più indifesi, i freelance e la generazione dei ‘cinque euro a pezzo’. Tutelando i più deboli si tutela un’intera società, questo vale per la stampa così come per tanti altri settori importanti del nostro Paese”.

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