Cultura

Maurizio Maggiani: “Credo nella lotta armata senza bombe. I buoni e i cattivi? Li riconosco dagli occhi, come Dio”

L'autore, in libreria con "Sempre" (Chiarelettere), parla di viaggi, politica e fede. "La libertà di movimento oggi è una presa per il culo. Ti sembra di andare, ma in realtà attraversi corridoi militarizzati, tutelati e salvaguardati. L'unica cosa che fa paura? La bestialità umana". E ancora: "L'uomo sta distruggendo la natura? Non è così. Abbiamo la fissazione di essere potenti ogni oltre limite, ma poi..."

di Davide Turrini

Il nuovo romanzo è pronto?
Sono a buon punto. Ho lavorato alacremente tutto l’inverno. Non so nemmeno come lo chiamerò. È la storia di un innamorato. “Innamorato” è una parola che mi piace. Di cosa è innamorato il protagonista? Della vita, di una donna. Come si dice, è talmente desueto che non trovo la parola. So dire gay, transessuale, gender, ma non so dire il termine di un maschio che va con le femmine. Com’è che si chiamano?

Etero.
Ecco. È interessante questo fenomeno recente. È talmente dominante la presenza delle minoranze che la maggioranza perde la parola, perde di senso.

Nel libro Sempre parli di “ipertrofia del dirittismo”, che significa?
Lo storico De Luna ha parlato di “repubblica del dolore”. Se ci hai fatto caso nella nostra storia gli eventi si compendiano nelle vittime. Vittime del terrorismo, della mafia, delle foibe, no? Ma la storia dov’è? Si dice le “vittime delle foibe”, ma cosa sono le foibe? L’idea stessa che Falcone sia vittima della mafia è assurdo. Falcone non è una vittima ma è un “combattente ucciso da”. C’è differenza enorme di senso. La vittima è inerte. Tutto pensava Falcone, magari di essere un combattente sconfitto, fuorché passare per una vittima. Poi volevo dire anche questo, cioè l’idea che in posizione di vittima acquisisci diritti. Io, ad esempio, sono vittima della sterilità. E per questo dovrei pretendere il diritto ad avere un figlio? Ma non è possibile! Pensa alla china pericolosissima a cui vanno incontro le femmine visibili solo in posizione di vittime. Parlo di femmine in senso etimologico – ci sono i maschi e le femmine. Non credo nella teoria gender perché non sono così giovane (ride). Credo invece nella genetica universale della perpetuazione della specie, quella del lombrico, del leone, dell’uomo.

Così ti inimichi il mondo Lgbt.
Io sono pieno di nemici perché i nemici non hanno granché da fare. L’uomo è fuori dalla natura di sicuro. L’umanità ha fatto il grande passo quando ha colto il frutto dell’albero della conoscenza, del libero arbitrio, ed allora siamo fuori dal giro. Chiaro no? Essendo tutto fuori dalla natura siamo tutto fuorché naturali quindi si è liberi di scegliere le proprie propensioni sessuali. Cosa che, a quanto mi risulta, non può fare un leone, oppure la savana è piena di leoni gay? In campagna di questo non me ne sono mai accorto.

Possibile che qualche uomo non ti abbia mai fatto la corte?
No, non le vedo queste cose. Non mi accorgevo nemmeno quando la corte me la facevano le ragazze. Ho amici omosessuali ma gli faccio schifo. Quelli veri che pensano a vivere, ad amare se ci riescono, hanno il senso dello humor e non stanno a rompere tanto le scatole.

Maurizio Maggiani: “Credo nella lotta armata senza bombe. I buoni e i cattivi? Li riconosco dagli occhi, come Dio” - 7/7
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