Una balaustra di metallo all’altezza degli occhi che impedisce agli spettatori disabili di vedere lo spettacolo. Quando Cecilia Sorpilli è arrivata al Teatro comunale di Ferrara e ha chiesto del posto riservato per lei in carrozzina, è stata accompagnata nei palchetti di secondo ordine e lì ha trovato le sbarre che impediscono la visuale. E, denuncia a ilfattoquotidiano.it, non era la prima volta: “L’ho segnalato già nel 2013 e la responsabile del teatro mi aveva assicurato che avrebbero risolto il problema”. La presidentessa della Fondazione che gestisce la struttura, Roberta Ziosi, nega che il tema sia mai stato sollevato: “Ma quale problema, non c’è nessun problema. Qui siamo di fronte ad una singola persona che sta strumentalizzando una situazione per fini personali, forse per uscire sui giornali. Non abbiamo mai ricevuto segnalazioni in merito e comunque, siamo sempre disponibili a trovare soluzioni, magari con una pedana mobile o un rialzo per la carrozzina. Abbiamo delle leggi sulla sicurezza da rispettare”. Intanto però, Fausto Bertoncelli, dell’Ufficio benessere ambientale del comune di Ferrara, dà una versione diversa: “Già nel 2013 avevo fatto una consulenza esterna per risolvere la situazione, siamo al lavoro per trovare un’alternativa”.

Tutto inizia nel 2013, quando la 32enne affetta da distrofia di Ullrich, si presenta al Comunale con la carrozzina e un accompagnatore. Qui viene accompagna al secondo piano: il teatro del ‘700 infatti non è accessibile al piano terra a causa di alcuni scalini e la zona riservata ai disabili è al primo piano dove si arriva grazie all’ascensore. Lì però trova i ferri di fronte ai palchetti di secondo ordine. Così, cinque anni fa, procede con la prima segnalazione: “Parlai con la presidentessa che mi promise pieno appoggio e l’assicurazione di trovare una soluzione in tempi brevi”. Cecilia Sorpilli sollevò pubblicamente il caso e Ziosi volle vederla, accompagnata dal giornalista del Resto del Carlino Daniele Modica, e promise che ci sarebbe stato un intervento “compatibile con la struttura”. Tutto tace e sembra risolto per il meglio. Fino all’11 febbraio 2018, quando Sorpilli torna a teatro: “Dopo aver prenotato a dicembre 2017 un posto per me segnalando di essere una ragazza in carrozzina e preso due biglietti per mia mamma e il mio fidanzato, l’11 febbraio dentro il teatro ho trovato davanti ai miei occhi una scena incredibile: il problema non era stato ancora risolto”. Cecilia si è rivolta anche al ministro della cultura uscente Dario Franceschini. “Gli ho scritto diversi messaggi privati sulla sua pagina ufficiale di Facebook ma non mi è mai arrivata nessuna risposta. Il ministro è ferrarese, come me, e dice di volersi occupare del suo territorio ma non mi ha mai risposto”.

A confermare la ricostruzione di Sorpilli, c’è anche l’attuale responsabile dell’Ufficio benessere ambientale del Comune di Ferrara, Fausto Bertoncelli, anche lui disabile fisico che attualmente si occupa proprio di barriere architettoniche. Proprio lui, ha dichiarato a ilfattoquotidiano.it, nel 2013 aveva fatto una consulenza esterna per risolvere il problema aveva dato ai responsabili del teatro suggerimenti sul da farsi. E ora, sempre lui, assicura che ci sarà un intervento: “In questi giorni – ha aggiunto Bertoncelli – dopo la segnalazione di Cecilia ho preso in mano personalmente la questione e ho partecipato a sopralluoghi dentro il Comunale per risolvere il problema. Entro la fine della settimana la visuale dai palchetti centrali sarà resa accessibile anche alle persone in carrozzina”. Ma in che modo? “Troveremo un sistema per abbassare temporaneamente le sbarre di ferro per rendere visibili gli spettacoli per tutti. Così anche il Teatro comunale di Ferrara sarà completamente accessibile per tutte le persone con disabilità che vivono su una carrozzina”.

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