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Salerno, il figlio del procuratore capo candidato con il Pd: il Csm apre una pratica per “incompatibilità ambientale”

Andrea Lembo è in corsa per diventare il sindaco di Campagna: se vincesse, si troverebbe ad amministrare ricadrebbe sotto la competenza giurisdizionale del padre. Tra i suoi sponsor ci sono Piero De Luca, figlio del governatore, e il re delle fritture Franco Alfieri
Salerno, il figlio del procuratore capo candidato con il Pd: il Csm apre una pratica per “incompatibilità ambientale”
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Il procuratore di Salerno Corrado Lembo rischia il trasferimento d’ufficio per incompatibilità a causa della candidatura del figlio a sindaco di un paese del Salernitarno. Su richiesta unanime della Prima Commissione del Csm, competente sui trasferimenti d’ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale dei magistrati, il Comitato di presidenza di Palazzo dei marescialli ha disposto infatti l’apertura di una pratica sul capo della procura. Il figlio di Lembo, Andrea, avvocato 32enne – è candidato per il Pd a sindaco di Campagna. Nel caso in cui venisse eletto, il territorio che si troverebbe ad amministrare ricadrebbe sotto la competenza giurisdizionale del padre.

L’aspirante sindaco è politicamente molto vicino a Piero De Luca, figlio del governatore della Campania candidato alla Politiche e nel marzo scorso rinviato a giudizio, su richiesta della stessa procura di Salerno, per bancarotta fraudolenta. Nonché a Franco Alfieri, il capo della segreteria politica di De Luca e pure lui in corsa per un seggio in Parlamento che lo scorso anno finì nella bufera per il video rivelato da IlFatto.it nel quale proprio il governatore definisce il “re delle fritture” come quello delle “clientele come Cristo comanda”.

La querelle sul procuratore Lembo nasce adesso da un altro video. Nel filmato Lembo jr. raccoglie le testimonianze di suoi diversi ‘sponsor’ e tra questi compaiono proprio Piero De Luca e Franco Alfieri che decantano le lodi di questo avvocato con la passione della politica, salito sul palco all’ultima Leopolda. “Sono qui per raccontarvi la storia di un bambino nato in Piemonte e costretto a vivere un’infanzia diversa, sotto scorta per le minacce della ‘ndrangheta perché figlio di magistrato”, raccontava alla convention renziana dato il via a un discorso col quale ha ufficializzato una candidatura benedetta da Matteo Renzi in persona: “Vedi di vincere, da quelle parti ne abbiamo bisogno”.

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