Attualità

Cosmetici, guida contro falsi miti e bufale: dalle creme anticellulite fino ai prodotti “nichel tested”

Nel libro "Il trucco c'è e si vede" (Chiarelettere) Beatrice Mautino smonta una per una le fake news su prodotti e make-up. Per quanto riguarda ad esempio la riduzione degli inestetismi cutanei l'unico rimedio temporaneo è il massaggio. E "non per forza una crema che costa ottanta euro vale più di una che ne costa cinque”

di Ludovica Liuni

Sono ovunque e spesso difficilissime da sradicare. Sfuggono alle smentite e si diffondono rapidamente. Già, proprio loro: le fake news. Ne sa qualcosa Beatrice Mautino, che dopo la laurea in Biotecnologie industriali e un passato di ricerca in Neuroscienze, ha deciso di dedicarsi alla divulgazione scientifica. E dopo anni di palestra e studi sull’alimentazione, ha focalizzato la sua attenzione su un argomento altrettanto chiacchierato: la cosmetica. Nasce così Il trucco c’è e si vede, libro edito da Chiarelettere, in cui l’autrice smonta uno a uno i numerosi falsi miti che girano intorno a creme, make-up e cellulite: “Mi sono resa conto che molte dinamiche presenti nel mondo del cibo si riproponevano anche in questo settore, ma con molta meno informazione critica a disposizione dei consumatori”, spiega.

E visto che non c’è homepage di Facebook che venga risparmiata da pubblicità di prodotti che promettono miracoli, era arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza: “Pensiamo alle boccette su cui campeggia l’etichetta ‘nichel tested’ – sottolinea -, ecco, la sua presenza non garantisce una minore concentrazione del metallo e i produttori non si prendono la briga di sottolineare che escluderlo del tutto è impossibile, perché ovviamente andrebbe contro i loro interessi”.

Oggi, poi, dobbiamo fare i conti con la moda del ‘senza’: “In questi ultimi anni abbiamo assistito a una demonizzazione dei parabeni con conseguente proliferazione di prodotti che dicono di esserne privi – spiega -. Questo fenomeno si è affermato in seguito a uno studio del 2004 che li accusava di essere correlati allo sviluppo del tumore al seno, ipotesi che però non è mai stata verificata”. Ma quando l’allarme parte, è praticamente impossibile fermarlo: “Sul web si trova tutto e il contrario di tutto – ammette -, e purtroppo quello che manca è un’informazione critica”. Per fortuna, almeno nel mondo della cosmetica, gran parte delle leggende che circolano sono innocue: “Dallo shampoo che fa cadere i capelli al rasoio che rende i peli più spessi, tutti falsi miti che prima si diffondevano con il passaparola e oggi sono il pane quotidiano del web”, spiega. Queste storie, però, contribuiscono a indebolire le difese dei consumatori e garantiscono un lavoro più facile a chi si occupa del marketing e della pubblicità: “Dagli spot o dalle recensioni fatte sulle riviste si evince spesso che alcune condizioni possano guarire grazie a una crema, ma non è così”, ammette.

Per quanto invece riguarda la cellulite “le prime ricerche risalgono a più di cento anni fa e già quarant’anni fa è uscito un articolo scientifico che la definiva una ‘malattia inventata’, anche se sui media passa il messaggio opposto”, spiega. E no, quel nuovo ingrediente non cambierà le cose: “Gli studi che hanno messo a confronto vari trattamenti estetici per la riduzione degli inestetismi cutanei hanno dimostrato che i componenti delle creme contano ben poco e che l’unico miglioramento temporaneo deriva dal massaggio”, sottolinea. Eppure ogni nuova composizione viene spesso fatta pagare a peso d’oro, soprattutto dai marchi più conosciuti, come ben spiegato nel libro: “In realtà non c’è alcuna correlazione tra il prezzo di un cosmetico e la sua qualità – ammette -, non per forza una crema che costa ottanta euro vale più di una che ne costa cinque”.

Come districarsi allora in questa giungla di fake news e promesse mirabolanti? “Di fronte a ogni parola e a ogni frase che leggiamo o ascoltiamo dobbiamo chiederci ‘da chi viene? Ha un fondamento?’”, sottolinea. Oltre a un po’ di sano scetticismo, poi, ci si può tutelare così: “È importante sapere che su tutte le confezioni ci sono delle informazioni obbligatorie, come gli ingredienti, la data di scadenza e un riferimento chiaro e preciso a chi l’ha prodotto” spiega. E, come spiegato in maniera esaustiva nel libro, non bisogna lasciarsi influenzare dai luoghi comuni: “I consumatori devono sapere che tutti i cosmetici in vendita in Europa devono sottostare a determinate norme, quindi è importante superare l’assunto secondo cui quello che compriamo in farmacia è più sicuro rispetto a quello che si trova al discount”, sottolinea. In un mondo così nebuloso c’è però un prodotto che si salva e che non dovrebbe mai mancare nei nostri scaffali: “La crema solare – conclude -, non solo protegge la pelle dai danni raggi solari, ma previene anche le rughe”.

Cosmetici, guida contro falsi miti e bufale: dalle creme anticellulite fino ai prodotti “nichel tested”
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione