E se sciare annullasse le distanze create dalle disabilità e restituisse quella libertà che si credeva perduta? Per il quindicesimo anno consecutivo BMW Italia torna sulle piste piemontesi di Salice d’Ulzio col progetto “SciAbile”, nato dalla collaborazione con la Scuola di Sci Sauze Project e che dall’inizio del suo percorso ha come testimonial il campione Alex Zanardi.

Dal 2003 “SciAbile” permette ogni anno a persone con disabilità di poter calcare ancora (o per la prima volta) la neve grazie ad attrezzature appositamente concepite, con il supporto di maestri specializzati: tutto questo gratuitamente. I numeri sono significativi: più di 1200 sportivi diversamente abili hanno frequentato i corsi della scuola, ricevendo più di 10 mila ore di lezione.

“SciAbile è uno dei semi iniziali di una strategia nata nel 2001” – ha sottolineato Sergio Solero, presidente e ad di BMW Italia – “ed è tra i tasselli fondamentali di una più ampio piano di Responsabilità Sociale d’Impresa che Bmw nel 2001 ha inaugurato con il nome di SpecialMente”, una piattaforma che racchiude tutte le iniziative promosse dalla filiale italiana della casa tedesca nel campo culturale, nella sicurezza stradale e nella sostenibilità.

“Sono più di 50 le tipologie di disabilità con cui abbiamo modo di lavorare ogni anno” spiega Claudia, maestra della Scuola Sauze Project, “fra le quali si possono individuare tre grandi categorie: disabilità motorie (persone paraplegiche, tetraplegiche, persone che hanno subito delle amputazioni, con traumi cerebrali o emiparesi, ndr), disabilità sensoriali (non-vedenti, ipovedenti e non-udenti), disabilità intellettivo-relazionali (sindrome di Down e autismo)”.

Per i maestri della scuola è difficile se non impossibile conoscere tutte queste patologie, tranne quelle più comuni: tuttavia la loro figura ha una doppia valenza, sportiva e psicologica, perché per ogni ragazzo che entra in contatto con la scuola si pensa e si lavora ad un approccio personalizzato, ad hoc, in base al tipo di disabilità dell’allievo. “Ogni anno se ne contano circa 200 di tutte le età, dai più piccoli ai più grandi. Le scuole di sci per diversamente abili a livello nazionale non sono tante e non tutte offrono lo stesso tipo di insegnamento: alcune sono rivolte alla formazione di atleti, perciò svolgono un ruolo a livello agonistico, mentre altre come la scuola di Sauze d’Oulx è di avviamento vero e proprio”.

BMW Italia dal canto suo offre una sponsorizzazione e un supporto al progetto a 360°: numerose attrezzature specifiche e per le più diverse tipologie di handicap, come i “gusci” (una sorta di sedie con sci incorporati), i “tandem-ski”, i “monosci” e, ancora, microfono e caschi muniti di auricolari per i non-vedenti. Senza contare l’organico specializzato, che cresce insieme agli allievi, e infine circa 900 ore di lezioni annue gratuite.

Vero volto di questa quindicesima edizione di SciAbile è stata Carlotta V.: ventidue anni, di Torino, è stata proprio tra i primissimi a frequentare la scuola di sci di Salice d’Ulzio. Per le caratteristiche della sua disabilità, sulla neve si muove su un guscio con monosci e va che è una meraviglia. Inoltre, grazie a uno degli ultimi progetti promossi da Bmw nell’ambito degli sport paralimpici, “BocciaRio”, Carlotta (“Cocca” per gli amici della Sauze Project) è diventata campionessa italiana di bocce – individuale e di coppia – e adesso si sta preparando per i giochi di Tokyo 2020.

“Il progetto BocciaRio”, spiega ancora Solero, “ è stato sviluppato in collaborazione con la Federazione Italiana degli Sport Paralimpici e Sperimentali con l’idea di costituire una rappresentativa nazionale per le Paralimpiadi di Tokyo 2020. Si è formato un team che ad oggi conta quasi 100 rappresentanti da tutte le regioni d’Italia.”

Alex Zanardi continua il suo impegno come ambassador di BMW Italia e come testimonial della prima ora di SciAbile, compito che si sente orgoglioso di rivestire: “BMW Italia è un’azienda che non ha mai dimenticato di investire nel sociale e dopo 15 anni lo fa ancora con grande entusiasmo”, spiega l‘ “ironman” bolognese. “Spesso si dichiarano belle intenzioni ma le parole si perdono nel vento: non è stato questo il caso” ha affermato nel corso della conferenza stampa dedicata all’evento, concludendo che “le persone disabili possano regalare una cosa molto preziosa a chi guarda da bordo pista e non deve affrontare le loro stesse difficoltà: l’ispirazione”.

Dallo scorso anno Zanardi è stato affiancato anche da Emiliano Malagoli, motociclista e istruttore che con l’aiuto della Sauze Project è riuscito a tornare sullo snowboard, dopo un grave incidente che lo aveva costretto ad abbandonare questa passione.

Articolo Successivo

Sanremo 2018, ecco i successi del Festival più cantati dagli italiani al volante

next