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Bologna, sarà vietato concedere sale comunali a chi discrimina in base all’etnia, alla religione o al sesso

Dopo Torino e Milano, un altro capoluogo di regione decide di vietare gli spazi pubblici a organizzazioni fasciste, razziste, sessiste e omofobe
Bologna, sarà vietato concedere sale comunali a chi discrimina in base all’etnia, alla religione o al sesso
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Dopo Torino e Milano, un altro capoluogo di regione decide di vietare gli spazi pubblici a organizzazioni fasciste, razziste, sessiste e omofobe. Lunedì il consiglio comunale di Bologna ha approvato una mozione con cui impegna il sindaco a cambiare i regolamenti sulla concessione di sale e altri luoghi comunali per vietarli a chi discrimina in base all’etnia, alla religione o al sesso: chi vorrà utilizzarli dovrà sottoscrivere i principi antifascisti della costituzione.

La proposta era stata formulata a luglio da Emily Clancy, consigliera di Coalizione civica, lista di sinistra e di opposizione ed è stata votata ieri, dopo tre ore di discussione e ostruzionismo della destra. Alla fine 19 sono stati i voti favorevoli (Partito Democratico, Città comune con Amelia, Coalizione civica, Movimento 5 stelle), tre quelli contrari (Lega nord, Forza Italia) e un astenuto soltanto (il consigliere di “Insieme Bologna”).

La mozione impone al sindaco Virginio Merola di modificare i regolamenti per l’utilizzo del suolo pubblico e per la concessione di sale comunali bisognerà inserire norme che vietano il rilascio di spazi comuni “alle organizzazioni ed associazioni che si richiamino direttamente all’ideologia fascista, ai suoi linguaggi e rituali, alla sua simbologia, o che esibiscano e pratichino forme di discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale”. Non solo. Chi farà domanda per quegli spazi dovrà impegnarsi “al rispetto della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana”, che vieta la riorganizzazione del partito fascista.

Nel corso del suo intervento, la firmataria ha menzionato alcuni segnali del recente ritorno in auge di idee fasciste, tra cui alcuni episodi avvenuti anche a Bologna, città medaglia d’oro della Resistenza: “Non devo ricordare le innumerevoli lapidi dedicate alla memoria dei partigiani bruciate in modo vile e con il favore delle tenebre nella nostra città, episodio purtroppo sempre più frequente – ha detto Clancy nel corso del suo intervento -. Non devo ricordare le scritte xenofobe o inneggianti al duce comparse sui muri di moltissime nostre vie del centro”. Ha accennato anche alla manifestazione indetta da Forza Nuova alla Montagnola.

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