Il mondo FQ

Firenze, bandiera del Reich in caserma: indagini su un giovane carabiniere. Il pm militare: “Problema culturale”

Il militare appartiene al Battaglione "Toscana". Il comando: "Verifiche della scala gerarchica, grave comportamento". Il procuratore De Paolis: "Probabilmente nessun reato militare, ma le questioni sono di profilo disciplinare e un grande problema culturale"
Firenze, bandiera del Reich in caserma: indagini su un giovane carabiniere. Il pm militare: “Problema culturale”
Icona dei commenti Commenti

E’ di un giovane militare di 20 anni del Battaglione la bandiera dell’esercito dell’impero tedesco fotografata affissa alla parete di una stanza della caserma Baldissera, a Firenze. A confermarlo è stato lo stesso comando dei carabinieri del Battaglione Toscana, con una nota firmata dal tenente colonnello Alessandro Parisi. La bandiera, come dibattuto in queste ore, non è tipica del periodo nazista, ma era il vessillo di guerra dell’impero prussiano, finito nel 1919. Tuttavia è spesso utilizzata nelle manifestazioni dei neonazisti e nelle curve delle tifoserie di estrema destra. La camera ha diversi posti letto. Nella caserma Baldissera, per i circa 300 militari del battaglione, sono riservate camere a due o quattro posti letto. E’ invece un poster di “Call of Salveenee”, parodia già nota del videogioco Call of duty, l’immagine, che appare nella stessa camera, in cui è ritratto il leader della Lega Matteo Salvini che imbraccia un mitra.

La vicenda, dicono dal comando del “Toscana”, “è stata immediatamente oggetto di accertamenti da parte della scala gerarchica – che ha già informato l’autorità giudiziaria militare – avviando l’esame della posizione disciplinare dell’interessato, per il grave comportamento posto in essere”. 

Proprio il procuratore militare di Roma Marco De Paolis ha parlato al Gr Rai: “Probabilmente non è stato commesso nessun reato militare – dice – ma c’è un problema disciplinare e un grande problema culturale”. De Paolis sottolinea che “la norma secondo la quale è reato esporre un vessillo che evochi il nazismo vale per i civili e non specificamente per i militari” quindi il militare potrebbe essere indagato dalla procura ordinaria ma non da quella militare. “Penso che sia più un grande problema di natura disciplinare e culturale”, dice il procuratore che aggiunge: “La questione è capire cosa significa un simbolo del genere, soprattutto per un militare, credo che ci sia da interrogarsi sulla formazione culturale dei giovani prima e dei militari poi“. De Paolis, peraltro, è stato il magistrato che più di tutti ha portato avanti le inchieste e i processi nei confronti dei responsabili delle stragi naziste in Italia, a partire da Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione