Hernan Diego, Alejandro, Diego, Ariel, Hernan e Martin Ludovico si conoscevano da una vita, erano cresciuti insieme. Un gruppo unito, che aveva deciso di festeggiare i 30 anni dal diploma andandosene a New York in vacanza. Sono stati tutti investiti dalla furia cieca di Sayfullo Saipov, lo jihadista uzbeko di 29 anni fermato dalla polizia dopo aver falciato una ventina tra West Street e Chambers Street. Gli amici argentini, ex studenti “classe ’87” di un istituto tecnico di Rosario, sono tra le otto vittime dell’attentato di martedì a Lower Manhattan. Martin Ludovico è sopravvissuto: ferito, è ora ricoverato nel Presbiterian Hospital.

Insieme agli uomini deceduti, tutti tra i 45 e i 50 anni, e a Martin, c’erano altri quattro amici illesi: avevano affittato delle biciclette per fare una passeggiata lungo la pista ciclabile nella zona sud di Manhattan, racconta il quotidiano La Nacion. Erano arrivati a New York da una settimana, tutti insieme e tutti senza pagare. Tranne uno. Il viaggio, infatti, lo aveva offerto Ariel, che di cognome faceva Erlij ed era il proprietario di un’acciaieria. I soldi li aveva messi lui e gli altri lo avevano canzonato presentandosi all’aeroporto di Islas Malvinas con una maglietta commemorativa: “Libre”, avevano scritto. Gratis, perché appunto pagava Ariel.

Il presidente Mauricio Macri si è detto via Twitter “profondamente scosso per le tragiche morti”. Il governo argentino, ha aggiunto, “è a disposizione dei familiari delle vittime”. Oltre a loro, il furgoncino di Saipov ha travolto anche quattro belgi in bici, uccidendone uno. Lo ha confermato il ministro degli Esteri di Bruxelles, Didier Reynders, senza diffondere però l’identità dell’uomo. Le altre due vittime, secondo quanto hanno raccolto finora i media americani, sarebbero due cittadini statunitensi.

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