“Questa legge ha il requisito della rappresentatività ovvero la traduzione del voto degli elettori in seggi, dunque
in eletti, che qui è garantita avendo quasi due terzi eletti con il sistema proporzionale” (Roberto Calderoli)

Questa legge in realtà ingrandisce la forza di alcuni partiti e diminuisce quella di altri. E proprio con la parte proporzionale della legge. Rafforza i partiti che si coalizzano per due motivi. Il primo è quello già detto per via della mancanza del voto disgiunto: la preferenza che va solo al candidato al collegio finisce in proporzione a tutti i partiti che lo sostengono. Il secondo è che se una lista coalizzata non raggiunge il 3 per cento ma supera l’1, quei voti non vengono distribuiti tra tutti i partiti che ottengono seggi in Parlamento, ma tra quelli coalizzati.

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Rosatellum: tra ribaltoni, ingovernabilità e casta. Ecco la legge elettorale patchwork: a ogni partito un pezzo

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