Virginia Raggi “non c’ha le palle? E allora che c… lo fai a fa’ ‘u sindaco, scusami?”. Sono i termini in cui Raffaele Marra parla con una sua amica della sindaca di Roma. Il virgolettato è contenuto in un’intercettazione del novembre 2016 allegata agli atti del processo che vede l’ex finanziere imputato con l’imprenditore Sergio Scarpellini per concorso in corruzione. Il tema è quello della nomina di suo fratello Renato a capo del dipartimento Turismo del Campidoglio. “Sta facendo la principessa che… l’hanno fregata!”, dice Marra alla donna identificata come Concetta, riferendosi sempre a Virginia Raggi.

La sindaca si è intestata la decisione di nominare Renato Marra al vertice del dipartimento del Turismo ma i pm di Roma, che la accusano di falso per le dichiarazioni fatte alla dirigente dell’Anticorruzione del Comune, ritengono che abbia mentito quando ha dichiarato che il ruolo di Raffaele è stato “di mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali”.

Prima che la Raggi si assumesse la disponibilità della decisione, parlando del comportamento tenuto dalla sindaca nella vicenda, Marra afferma: “Allora tu (Raggi, ndr) dovevi avere il coraggio di dire ‘guarda è uno dei più bravi che ci stanno, lo volevo fare comandante, per non creare un problema l’aggia fatto direttore dè ‘o Turismo”. “Non lo volete al Turismo? – prosegue l’ex funzionario del campidoglio arrestato il 16 dicembre tratteggiando i contorni di un rapporto ormai molto deteriorato – bene, lo riporto al Corpo di Polizia, lo faccio vice-comandante, come lo volevo fare”‘.

“Tu hai detto che tra i tre più bravi c’è mio fratello per fare il comandante – sibila ancora Marra parlando dell’iter che ha portato alla nomina del fratello Renato – anzi, ti sei dispiaciuta che per problemi politici non lo può fa’ comandante sennò ti scoppia un putiferio. Poi mi vieni a rompere. A quel punto, voglio dì, tu lo volevi fa’ comandante, poi dopo vice-comandante sicuramente sì, vice-comandante. Un vice-comandante è terza fascia!. E – continua al telefono – mò pure se non ti ho detto esattamente ‘passa dalla prima alla terza’ ma tu l’avevi messo in conto quando lo volevi fa’ vice-comandante. Invece lei non ha avuto il coraggio di dire: ‘sì, è ‘na cosa che ho fatto io’ e sta facendo la principessa che che l’hanno fregata!… e mo non sa come uscirne”.

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