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Scontro treni a Lecce, l’unica misura di sicurezza non può essere un semaforo rosso

Scontro treni a Lecce, l’unica misura di sicurezza non può essere un semaforo rosso
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Meno di un anno fa, nella tragica collisione dei treni tra Andria e Corato, morirono 25 persone sui binari percorsi dai treni di Ferrotramviaria S.p.a. Ieri, un nuovo scontro tra treni, questa volta di Ferrovie Sud-est, poco lontano da Lecce. Quindici i feriti, stando alla cronaca. In quest’anno, dopo un evento tragico come quello del luglio 2016, i pendolari pugliesi si aspettavano qualcosa di più. Decisamente. Non ci resta che attendere chiarimenti sulla reale dinamica di quest’ultimo incidente, ma continuiamo a domandarci quanto possano influire le condizioni del materiale rotabile o la penuria di stanziamenti di risorse sulla sicurezza dei viaggiatori.

In termini generali, quando si sente parlare di potenziale errore umano viene da domandarsi se le garanzie per la sicurezza dei viaggiatori non possano e non debbano essere più ridondanti di un semaforo rosso o di una chiamata telefonica tra capistazione. Alla luce dei dati che sto per riportare, possiamo dire che il trasporto ferroviario in Puglia è alquanto trascurato: una regione così lunga dovrebbe puntare assai di più (lo dicono tutti i pendolari con cui mi sono confrontato in questi anni, lo dice il comune buon senso) su un mezzo di trasporto sostenibile e comodo come il treno.

Secondo il dettagliato rapporto Pendolaria2016, il numero dei viaggiatori pugliesi è aumentato nel 2016 dell’1,9%: nonostante tutto, cresce la fiducia in questo mezzo di trasporto. Tra il 2010 e il 2016, in Puglia si è assistito a un taglio dei servizi del 3,6% e a un aumento delle tariffe dell’11,3%. Sempre secondo il rapporto, la Regione Puglia nel 2015 non ha stanziato risorse in servizi e materiale rotabile. I finanziamenti per infrastrutture ferroviarie tra il 2003 e il 2016 nella regione sono stati pari a 20 milioni di euro, a fronte di un importo pari a 380 milioni in Lombardia e di 974 milioni in Campania. La stessa Campania ha investito 59,48 milioni in materiale rotabile nel 2015. Questi numeri parlano di una consolidata disattenzione nei riguardi del trasporto ferroviario pugliese. Va ricordato che il traffico ferroviario regionale è competenza dell’ente Regione.

La Puglia è una regione che si accinge a vivere un’altra intensa stagione turistica e questo tipo di incidente nuoce gravemente alla sua immagine. La Puglia dovrebbe assolutamente puntare su trasporti veloci e frequenti tra i capoluoghi, per consentire ai turisti di visitare tutte le località nel modo più comodo e conveniente possibile. Nei mesi scorsi, i pendolari pugliesi avevano fatto sentire la propria voce sui media, segnalando la carenza di treni regionali in certe fasce orarie, fruite principalmente da pendolari. Molti di essi, infatti, sono costretti ad acquistare abbonamenti Freccia, assai più onerosi, per via della carenza di offerta nei servizi ferroviari regionali.

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