Polemica al fulmicotone a Omnibus (La7) tra il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Marco Lillo, e il deputato Pd, Andrea Romano, sulla vicenda Consip e sugli sms mostrati dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, allo stesso Lillo. “Emiliano, secondo me, non ricordava chi fosse Luca Lotti” – commenta Lillo – “quegli sms risalivano al 2014”. “E’ commovente l’entusiasmo con cui Marco Lillo parla di Emiliano”, osserva Romano, ridendo. “Si chiama ‘giornalismo’” – ribatte Lillo – “forse a te questa parola è un po’ sconosciuta“. “Sono giornalista anch’io” – risponde l’ex parlamentare di Scelta Civica – “ti do questa notizia. Stai calmo, ti vedo agitatissimo”. “Io cerco di dire la verità” – continua il direttore di Paper First – “a differenza dei politici, sono anche tenuto a dirla. Campo così, ecco. Anche io mi commuovo ogni volta che trovo un conflitto d’interesse e lo racconto. Sono fatto così, sono una persona semplice”. “Lo ripeto” – insiste Romano – “mi commuovo nel vedere come Lillo dipinge Emiliano alla stregua di un ingenuo che non ricordava cosa fosse successo. Emiliano peraltro incontra Russo e ci va a pranzo”. “No, non lo incontra, non l’ha mai visto” – obietta Lillo – “Lo incontra solo perché glielo dice Lotti. “Ti devi calmare” – ammonisce Romano – “Non siamo a una riunione di redazione del Fatto. Lillo non è abituato alle opinioni discordanti e grida alla censura e al fascismo”
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