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Brescia, ergastolo al comandante Paraga per l’assassinio di tre volontari italiani

La condanna è arrivata dal gip del tribunale lombardo. Il comandante dei "berretti verdi" bosniaci, battaglione governativo musulmano, era accusato di aver ordinato l'eliminazione il 29 maggio 1993 a Gornji Vakuf di Sergio Lana, Fabio Moreni e Giorgio Puletti, membri di un convoglio umanitario assalito in un'imboscata
Brescia, ergastolo al comandante Paraga per l’assassinio di tre volontari italiani
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Il comandante paramilitare bosniaco Hanefija Prjic, noto come “Paraga“, è stato condannato all’ergastolo dal gip del tribunale di Brescia, Carlo Bianchetti, per aver dato l’ordine di eseguire la strage di Gornji Vakuf, del 29 maggio 1993, dove vennero uccisi in un’imboscata i volontari italiani Sergio Lana, Fabio Moreni e Giorgio Puletti. I tre facevano parte di un convoglio umanitario insieme a Agostino Zanotti e Cristian Penocchio che, invece, riuscirono a scappare nei boschi e quindi evitare la morte. Fu grazie alla loro testimonianza che le autorità locali riuscirono a identificare PrjicIl comandante era stato arrestato il 28 ottobre 2015 all’aeroporto di Dortmund, vent’anni anni dopo la fine della guerra in ex-Jugoslavia.

Il gip ha accolto la richiesta di fine pena mai avanzata del pm Silvia Bonardi. Paraga, che per il triplice omicidio ha già scontato in patria 12 anni di carcere, aveva rigettato ogni accusa: “Non sono stato io ad ordinare il triplice delitto. Ho le carte che lo dimostrano” ha detto in aula. Prjic negli anni ’90 era al comando dei “berretti verdi” bosniaci, un battaglione governativo musulmano.

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