Stanno lasciando a terra 1.800 voli e circa 215mila passeggeri: sono gli effetti dello sciopero dei piloti Lufthansa, che è stato esteso fino a venerdì, provocando ulteriori ripercussioni in tutto il mondo, Italia compresa. L’agitazione è cominciata martedì 22 novembre poco dopo la mezzanotte: ha già fatto cancellare 876 voli sui circa 3mila giornalieri, mentre altri 912 aerei dovrebbero rimanere a terra giovedì e 82 di questi sono voli internazionali. Il motivo dello sciopero è la richiesta di adeguamento degli stipendi, che prosegue invano ormai dal 2014.

Quello in corso è il quattordicesimo sciopero dall’aprile 2014, ma le parti restano distanti: l’obiettivo del sindacato (Vereinigung Cockpit) è ottenere un aumento salariale del 20% per il periodo compreso tra il 2012 e il 2017, il 3,7% annuo. L’offerta di Lufthansa è stata del 2,5%, che equivale allo 0,38% annuo, fino al 2018. I circa 5.400 piloti della compagnia di bandiera tedesca, fra le maggiori in Europa e al mondo, protestano perché non ricevono aumenti da cinque anni, nonostante Lufthansa stia facendo utili miliardari. “Lufthansa sta cercando di censurare le richieste del sindacato sugli stipendi”, ha detto l’avvocato di Vereinigung Cockpit Martell Rotermundt a Francoforte. La richiesta è “molto maggiore degli aumenti ottenuti da altri gruppi di dipendenti”, ha risposto il capo delle risorse umane e affari legali di Lufthansa, Bettina Volkens. “Non è concepibile che proprio il gruppo meglio pagato chieda il maggiore aumento di stipendio”, ha sostenuto la manager. La compagnia, sottolinea in una nota, si è appellata al buon senso per il raggiungimento di un accordo. La decisione di estendere lo sciopero fino a venerdì  ha però portato a un inasprimento del confronto.

Lo sciopero riguarda i piloti che volano per Lufhtansa, Lufthansa Cargo e Germanwings. Non sono coinvolti nella protesta quelli delle altre controllate come Swiss, Aua ed Eurowings. La compagnia tedesca ha sottolineato che “più di due terzi” di tutti i voli del gruppo riescono comunque a decollare e ha annunciato di aver prenotato quasi 4.000 camere d’albergo nella zona di Francoforte e Monaco di Baviera, i suoi due maggiori scali tedeschi, per far fronte all’emergenza. Per i passeggeri che, per mancanza di visto, non possono entrare in Germania, sono state organizzate “circa 400 brandine“.

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