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Rio 2016, Niccolò Campriani medaglia d’oro nella carabina tre posizioni

Il tiratore fiorentino diventa così leggenda e migliora ancora i risultati di quattro anni fa, quando chiuse con due medaglie ma una di argento. Con il trionfo di oggi è arrivata la settima medaglia più preziosa per i colori azzurri
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Oro. Ancora. Sempre lui. Niccolò Campriani conquista anche il titolo olimpico nella carabina tre posizioni da 50 metri, dopo il trionfo nei 10 metri. Ed è bis all’interno della stessa edizioni delle Olimpiadi e la conferma della vittoria ottenuta nella stessa distanza a Londra 2012. Il tiratore fiorentino diventa così leggenda e migliora ancora i risultati di quattro anni fa, quando chiuse con due medaglie ma una di argento.

È arrivato al cardiopalma, il secondo trionfo. Il toscano ha superato all’ultimo tiro Sergey Kamenskiy (458.5) nonostante due tiri non proprio precisi negli turni finali. Il russo ha però fatto peggio, con un disastroso 8.3 che ha compromesso la conquista della medaglia migliore, in pratica già nelle sue mani. Ma l’errore è stato fatale e il 458.8 di Campriani – nuovo record olimpico – è bastato per portarsi a casa il terzo oro della sua carriera. Il bronzo è andato al francese Alexis Raynaud (448.4).

E pensare che dopo la vittoria nei 10 metri, il fiorentino aveva detto di sentirsi un po’ stanco. “Ogni gara all’Olimpiade è una sensazione forte: non ho mai avuto un incidente, ma è veramente traumatico. Se mi ritiro dopo Rio? Non lo so – era stato il Campriani-pensiero – Ho ancora una gara e sono concentrato su questa, lo devo a me stesso. Devo provarci fino in fondo, non so se sarà l’ultima. Sono sedici anni che faccio questo sport, ci sono stati tanti periodi difficili e tante gioie, ma ogni gara è una sofferenza”. Una situazione che sembrava confermata dalla qualificazione nel primo pomeriggio, chiusa all’ottavo e ultimo posto disponibile per l’accesso alla finale. Lì, Campriani ha ritrovato sé stesso e la sua consueta precisione. “Non ne avevo più. L’oro di oggi è un regalo. È stata una settimana pazzesca, ero preoccupato perché dopo il primo oro ho dormito poco. Oggi sono stato fortunato pescando la finale per niente. Sono contentissimo della finale che ho fatto. È pazzesco arrivare a due ori. Ero sicuro che sarebbe stata la mia ultima Olimpiade, ora vediamo cosa succederà”.

Ma, come già accaduto in passato, nel momento topico ha ‘dimenticato la paura’, come si intitola il suo libro scritto dopo il primo successo a Londra. A differenza della vittoria dai 10 metri, questa volta il fiorentino non ha chiuso con grandissima precisione ma ha trovato di fronte – dopo l’ucraino Kulish – un altro tiratore che si è inceppato sul più bello. E i suoi nervi d’acciaio sono bastati per confermarsi il miglior tiratore al mondo. Per l’Italia arriva così il settimo oro, il quarto grazie al tiro che finora ha regalato ben 7 medaglie (3 argenti) sulle 19 azzurre. Grazie al tiratore che non spara mai a salve e centra sempre l’oro. Sarà comunque e con ogni probabilità l’ultimo. Il ritiro è atteso a giorni. E per lui si apriranno le porte della Silicon Valley.

Aggiornato da redazione web alle 20.08

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