Nelle linee programmatiche della giunta M5s a Roma, quelle lette in Aula dalla sindaca Virginia Raggi nei giorni scorsi, ci sono frasi uguali ad altri documenti senza che siano citate le fonti: dai Verdi agli Stati generali dell’innovazione. A denunciarlo è stato l’ex candidato della lista per Marchini Tommaso Martelli che al Corriere della Sera ha raccontato di aver verificato in rete la provenienza di alcuni dei passaggi più tecnici del testo. Il provvedimento è stato redatto dai singoli assessori ispirandosi al programma di governo dei 5 stelle e in collaborazione con il gruppo. Ad esempio l’incipit del capitolo sugli animali e l’ambiente è una riformulazione di un vecchio documento dei Verdi e il paragrafo sulle Smart city viene invece da testi pubblicati da Gli Stati generali dell’innovazione, di cui è stata presidente fino a luglio l’assessora all’Innovazione Flavia Marzano. Quest’ultima ha infatti ribattuto: “Le idee che professo da anni diventano impegno politico concreto. Davvero stupisce?”. La stessa associazione sul sito ha preso le sue difese: “I contenuti ‘presi in prestito’ sono i temi dell’open government e della digitalizzazione della Pubblica amministrazione su cui, da sempre, è impegnata l’associazione in tutte le sue componenti. Rappresentano il lavoro, le idee e i contributi di tutte e tutti coloro, che in questi cinque anni, hanno collaborato con l’associazione per lo sviluppo di politiche dell’innovazione nel nostro Paese”.

L’incipit del capitolo sull’Ambiente come quello dei Verdi – Tra le frasi che fanno discutere c’è il paragrafo 6.4 del documento M5s che si intitola “tutela diritti degli animali e biodiversità” e che recita: “Roma Capitale è portatrice di una visione biocentrica che si oppone all’antropocentrismo specista che nella cultura occidentale ha trovato la sua massima espressione, promuove una visione che in primo luogo riconosce la dignità e i diritti delle specie che con noi con-dividono la vita nella città e più in generale sul Pianeta”. Martelli ha scoperto che la Federazione dei Verdi in un vecchio documento nato da una conferenza programmatica del 2003 sugli animali scriveva: “Siamo portatori di una visione del mondo biocentrica che si oppone all’antropocentrismo che nella cultura ha trovato la sua massima espressione, una cultura che in primo luogo riconosce la dignità e i diritti delle specie che con noi dividono la vita sul Pianeta”. Il testo è stato rintracciato da Martelli nella sezione download del sito dei Verdi a cui non è però possibile arrivare solo con la ricerca di google. A difendere la Raggi e il documento è intervenuto lo stesso leader storico dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio: “Mi sembra assurdo e ingiustificato l’attacco alla Raggi perché ritengo coerente che abbia ripreso le posizioni di una conferenza programmatica dei Verdi su diritti animali. Il significato dei 5 stelle è infatti ecologista e solo chi non lo conosce può fare queste critiche”.

Alla voce “Roma semplice” una citazione de gli Stati generali dell’innovazione – Stessa situazione si presenta scorrendo il documento M5s fino al paragrafo 8.2.1 del capitolo “Roma semplice”. Qui si parla delle competenze digitali e in particolare della situazione attuale della Capitale e viene ripreso, senza citare, un articolo di Nello Iacono, tra i fondatori de gli Stati generali dell’innovazione. Non bisogna dimenticare che questa parte del testo è stata scritta sotto la supervisione di Flavia Marzano, presidente fino a luglio della stessa associazione e ora assessora all’Innovazione. Qui la citazione diventa palese. I grillini scrivono: “L’opportunità del digitale si può cogliere soltanto se sono presenti competenze digitali di base diffuse nella popolazione e competenze specialistiche ICT (Information Comunication Tecnology) e di leadership nelle organizzazioni e prima di tutto nell’Amministrazione. Così si può attivare un circolo virtuoso che consente partecipazione attiva e collaborazione, insieme a sviluppo e migliore qualità della vita. E d’altra parte, il rischio da evitare, perdurando le attuali gravi carenze sulle competenze digitali è quello di uno sviluppo digitale che non migliora ma anzi peggiora le condizioni della popolazione, in termini di partecipazione democratica, di esercizio di cittadinanza, di costi dei servizi, di uguaglianza”. Parole che si trovano esattamente uguali nell’articolo di Iacono pubblicato su Agendadigitale.eu il 4 luglio 2016. Dallo stesso articolo poi si prende anche un’altra frase identica al paragrafo 8.2.2. su visioni e obiettivi: “L’amministrazione”, si legge, “è chiamata, nel suo ambito, alla definizione di una politica industriale del territorio, individuando i settori strategici sui quali realizzare specifiche azioni di abilitazione”.

Pure la visione sulle Smart city M5s si ispira agli Stati generali dell’innovazione – Non solo il digitale, anche per quanto riguarda le Smart city i grillini prendono spunto dall’associazione di cui è stata presidente l’assessora Marzano. “Pensare al futuro della città”, si legge a pagina 28 delle linee programmatiche, “presuppone avere il coraggio di mettere in discussione i modelli di governance obsoleti per affermare soluzioni innovative che affrontino le tematiche cardine: qualità della vita, diritto al lavoro, sviluppo sostenibile, inclusione dei più deboli. Si tratta di pensare ad un progetto di innovazione sociale che trasformi gli utenti della città in protagonisti attivi nell’individuare i problemi e nel gestire i nuovi strumenti operativi”. Obiettivi e visioni identici, parola per parola, del convegno “Roma Smart City” degli Stati generali dell’innovazione del 2012. In realtà l’associazione ha lavorato attivamente con i rappresentanti politici, specie in fase di campagna elettorale per poter dare un contributo a livello contenutistico: hanno stilato un elenco di priorità d’azione prima della vittoria M5s e queste sono state riprese proprio nel documento programmatico (e in questo caso citate).

 

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