La Mercedes vola via, la Ferrari sprofonda. In Inghilterra vince ancora la Mercedes e stavolta fa doppietta senza guai tra i due suoi piloti.

La Ferrari invece è lontana, sempre più lontana: ora le criticità sono tutte ben chiare, a un motore, sicuramente migliorato rispetto al 2015, ma sempre molto lontano dalla PU Mercedes si affiancano ritardi di aerodinamica e telaio.

E’ sempre più evidente che alla Ferrari SF16-H sia mancato quello sviluppo che altri team sono riusciti a perseguire gara dopo gara durante l’anno fino a questo punto del campionato.

Seppur a Silverstone si sia provato a portare delle soluzioni aerodinamiche nuove e anche correttive, la Rossa non è mai stata competitiva ed ha evidenziato chiaramente una mancanza di carico aerodinamico sia sull’asciutto che sul bagnato.

Sotto le novità all’ala anteriore con una paratia laterale che avrebbe dovuto generare più carico oltre a spostare in modo migliore i flussi all’esterno della gomma. Nella seconda immagine, è evidenziato il piccolo profilo aerodinamico nella parte bassa della monoposto che tenta di correggere lo scorrimento dei flussi per favorire un migliore indirizzamento dei flussi nella parte posteriore.

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La Ferrari appare allo sbando e nervosa, i risultati del 2015 avevano rincuorato e forse illuso e che la “nuova gestione”, quella di Marchionne e Arrivabene, si erano affrettati a prendersene i meriti. Meriti che forse erano più di colui che, allontanato poco prima, aveva però già saputo correggere in parte gli errori del 2014. Quest’anno la vettura invece era figlia della “nuova gestione” e di tutti coloro che da “vice” erano stati promossi a “responsabili” dei vari settori ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

La Mercedes invece ormai è una corazzata imprendibile, continua a sfornare soluzioni aerodinamiche in continuazione e ancora, ad oggi, non ha speso alcun gettone per lo sviluppo del motore.

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Sopra la soluzione ripresa dalla Toro Rosso con gli slot aperti anteriormente per eliminare le turbolenze ai lati del flap e minimizzare le sovrappressioni e l’eccessivo drag che si andrebbe a ricreare ai lati interni della superficie.

Un team la Mercedes che come unica difficoltà ha quella di gestire la lotta interna tra i due piloti che per quanto si possa raccontare di un dualismo esasperato sul podio parlottano senza manifestare troppi risentimenti.

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Ma questa trasferta inglese alla fine ci ha anche regalato il primo comunicato Pirelli con il giro massimo consigliato per mescola. Mai, fino ad oggi, la Pirelli aveva comunicato tramite comunicato pubblico un’informazione del genere. Viene quasi da chiedersi se per caso questa scelta è dettata da un comportamento “estremo” di qualcuno nella gara precedente, vedi lo scoppio della gomma di Vettel con buona pace della teoria del detrito ufficializzata nei giorni successivi al GP austriaco.

Certo bello non è sapere che se superi un certo numero di giri, e con le hard solo 26 giri, non sei più in garanzia. D’altronde si è chiesto alla Pirelli di fare gomme con certe caratteristiche e rendere tutto imprevedibile. E questi sono i prezzi da pagare.

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