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Banda larga, la commissione Ue approva il piano italiano da 4 miliardi di euro

Bruxelles rileva che la strategia mira ad aumentare la copertura della nuova tecnologia fino a raggiungere l’85% della popolazione. E considera il progetto in linea con le norme sugli aiuti di Stato, perché "comporterà la spesa di denaro pubblico per aree poco servite senza escludere gli investimenti privati"
Banda larga, la commissione Ue approva il piano italiano da 4 miliardi di euro
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Via libera da Bruxelles al piano italiano per la banda largaLa Commissione Ue ha approvato il progetto da circa 4 miliardi di euro, stabilendo che è in linea con le norme sugli aiuti di Stato. Il piano entro il 2022 porterà anche nelle aree a fallimento di mercato l’accesso a internet con connettività fino a 100 Mb, senza falsare indebitamente la concorrenza. “Aiuterà il paese a dotarsi delle infrastrutture necessarie”, ha dichiarato la responsabile dell’antitrust europeo, Margrethe Vestager.

In linea con gli obiettivi del mercato unico digitale, osserva la Commissione in una nota, “la strategia italiana per la banda ultralarga mira ad aumentare la copertura della banda larga ad alta velocità, contribuendo così al raggiungimento dell’obiettivo nazionale di estenderla all’85% della popolazione e a tutti gli edifici pubblici (in particolare a scuole e ospedali) con una connettività di almeno 100 Mbps”.

Bruxelles ricorda che “lo Stato italiano finanzierà completamente la nuova infrastruttura, che resterà di proprietà pubblica, e incaricherà un concessionario della gestione della rete“. La Commissione considera il progetto italiano in linea con le norme sugli aiuti di Stato, spiegando che “la strategia dell’Italia comporterà la spesa di denaro pubblico per aree poco servite senza escludere gli investimenti privati“. E ricorda che “sarà previsto un sostegno solo per le aree in cui attualmente non esiste alcun accesso alle reti di nuova generazione o in cui non ne è prevista la realizzazione nei prossimi tre anni”, le cosiddette aree bianche. In sostanza, rileva Bruxelles, la strategia italiana promuoverà l’utilizzo delle infrastrutture esistenti, minimizzerà l’uso di fondi statali, stimolerà la concorrenza tra operatori e comporterà la concessione di aiuti di Stato mediante gare di appalto aperte conformi alla normativa italiana e dell’Unione.

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