“Rabbia e incomprensione” è stata espressa dall’associazione dei parenti delle vittime del Bataclan al Ministero delle Finanze francese, che in questi giorni sta recapitando loro le cartelle esattoriali dei loro cari uccisi durante le stragi di matrice islamista del 13 novembre scorso.

La legge francese prevede normalmente che delle imposte del caro estinto si faccia carico la famiglia, tenuta a pagare le sanzioni civili e le imposte sull’asse ereditario del defunto. Ma in questo caso le persone vicine alle vittime si attendevano un trattamento diverso da parte dello Stato. Così circa venti famiglie si sono rivolte all’associazione ‘13 novembre: fratellanza e verità‘ che si è poi fatta carico di inviare un messaggio di “rabbia e indignazione” al ministero delle Finanze. Un appello a cui non sono ancora arrivate risposte.

Oltre al dolore per la scomparsa dei propri genitori, figli o fratelli, sono molte le famiglie che stanno affrontando difficoltà finanziarie, e non tutte hanno già ottenuto gli indennizzi promessi. “Abbiamo già abbastanza spese e sofferenze rispetto a quello che viviamo ogni giorno. Bisognerà guardare le cose molto da vicino affinché si possa ottenere una risposta in questo senso, vale a dire un esonero delle tasse”, dice la madre di una giovane vittima, Patricia Correia, ai microfoni di BFM-TV. Per Emmanuel Domenach, vicepresidente di un’altra associazione legata al massacro del Bataclan, “queste persone non sono morte per la loro attività o la loro età. Sono morte per la Francia e forse la Francia deve loro qualcosa”.

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