“An elastic second skin”, una seconda pelle elastica. È il titolo di un articolo pubblicato su Nature l’ultimo ritrovato della ricerca contro l’invecchiamento della pelle. Si tratta di un polimero invisibile, idratante e indossabile, che – spiegano gli scienziati del Mit – è in grado di ripristinare le proprietà estetiche e funzionali di una pelle giovane e sana. Lo studio mostra infatti che questo film biomimetico è “elastico, invisibile, durevole, aderisce bene se applicato sulla pelle e può rinforzarla”, riducendo l’aspetto di rughe e borse sotto gli occhi.

Le proprietà della pelle, ricorda Robert Langer del Massachusetts Institute of Technology possono cambiare nel tempo, ma anche in seguito ad alcune malattie o a fattori ambientali. Questi cambiamenti possono tradursi nella perdita di normali funzioni dell’epidermide, ma anche in antiestetiche modifiche dell’aspetto. Due elementi che possono riflettersi sullo stato di una persona. Esistono già trattamenti per ripristinare la funzione meccanica o quella fisiologica della pelle, ma pochi agiscono contemporaneamente su entrambi questi aspetti.

Nello studio Langer e i suoi colleghi mostrano che, quando il nuovo film a base di silicone viene applicato sulla pelle – attraverso un processo in due fasi – forma un polimero indossabile che rinforza fisicamente l’epidermide, e fornisce anche una barriera protettiva traspirante. Non solo. In una serie di piccoli studi sull’uomo, gli scienziati del Mit hanno dimostrato che il trattamento migliora la funzione della pelle in pazienti con epidermide molto secca e la riporta ad un’apparenza estetica normale, limitando modifiche strutturali legate all’invecchiamento come rughe e borse sotto gli occhi. Gli autori concludono che questa tecnologia stile seconda pelle può offrire soluzioni davvero utili a una pelle dalle funzioni compromesse, ma può essere usata anche per la somministrazione di farmaci e per il trattamento delle ferite. Permettendo così alla pelle di avere un aspetto naturale.

L’articolo su Nature

 

Articolo Precedente

Buchi neri supermassicci, simulata la nascita nell’universo primordiale. “Origini legate alla materia oscura”

next
Articolo Successivo

La mappa del sonno nel mondo, gli italiani tra i più dormiglioni

next