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Marocco, pestati a sangue due giovani gay. Uno condannato a pena doppia degli aggressori

I due giovani di Beni Mellal si trovavano a casa a letto quando un gruppo di persone ha fatto irruzione. Girato un video dei loro corpi sanguinananti, diventato virale sul web. L'esito giudiziario? Due mesi di carcere (sospesi) ai picchiatori, quattro (non sospesi) a uno dei picchiati. Per "atti omosessuali". A breve andrà a processo anche l'altro
Marocco, pestati a sangue due giovani gay. Uno condannato a pena doppia degli aggressori
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Aggrediti, pestati, filmati nudi e fatti circolare in questo modo in Internet, poi arrestati. Doppia protesta – contro la violenza e contro l’ingiustizia – delle associazioni per i diritti umani contro l’omofobia in Marocco. La coppia di giovani amanti omosessuali è stata pesantemente aggredita in casa, a letto, a Beni Mellal. Un gruppo di persone ha sfondato la porta e ha cominciato a pestare e insultare i due, colpendo uno di loro con un’arma da taglio e provocando un abbondante sanguinamento. Poi i giovani sono stati sbattuti fuori di casa e lasciati nudi per strada. Contemporaneamente qualcuno li videoriprendeva, e nei giorni successivi al 10 marzo, il video ha cominciato a circolare fino a diventare virale verso il 20 del mese, in Marocco e nei paesi francofoni, provocando varie proteste tra le quali quella dello scrittore Abdellah Taia (i frame del video sono ripresi dal sito gaynet.it).

Ma la polizia e la magistratura a Beni Mellal funzionano. Sono stati arrestati prontamente uno degli aggrediti e due degli aggressori, che sono andati contemporaneamente a processo ( il 15 marzo, secondo Maroc 24 h). Per la violazione di domicilio, l’aggressione, la ripresa e diffusione di un video “contrario alla morale”: due mesi di carcere con la sospensione della pena. Per l’aggredito gay, invece, quattro mesi senza sospensione, per atti omosessuali. La storia continua, perché dopo questa prima condanna a Beni Mellal hanno fermato anche l’altro gay aggredito e i quattro aggressori mancanti. L’udienza per l’accusato di atti omosessuali è fissata per lunedì 4 aprile. Gli aggressori invece in questo caso verranno giudicati a parte.

La vicenda – considerata doppiamente sconcertante, per la violenza e per lo squilibrio delle sentenze – aveva avuto qualche precedente. Un aggredito per strada a Fes nel giugno dell’anno scorso da un branco. Un travestito spogliato umiliato e malmenato in un quartiere popolare di Casablanca, un’aggressione più verbale che fisica a travestiti su una “avenue” della stessa città. Sempre nel 2015. In tutti e tre i casi erano circolati video, più per sfregio alle vittime e per spaventare gay e i travestiti che per condannare la violenza. Ora il video dei due nudi di cui uno insanguinato di Beni Mellal, che aveva avuto un successo un po’ perverso, è stato ritirato da Facebook.

Nel frattempo in Tunisia si attendono le motivazioni dello sconcertante ri-arresto di tre diciannovenni che facevano parte dei sei studenti condannati per atti omosessuali a Kairouan e poi liberati anche su pressione internazionale. Sembra che siano stati arrestati in questo caso con altri sette ( tra cui due ragazze) partecipanti a una festa notturna.

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