Il mondo FQ

Vendita mattone di Stato, il governo ritenta la fortuna con una vetrina da 500 metri quadrati al Mipim di Cannes

Al via www.investinitaly.com, una nuova piattaforma web dedicata “alla dismissione di una 'rosa' di asset pubblici". In buona sostanza dimore storiche, ville e fari che il governo vuole assolutamente dismettere in tempi record per ridurre le spese di manutenzione, far cassa e abbattere il pesante debito pubblico
Vendita mattone di Stato, il governo ritenta la fortuna con una vetrina da 500 metri quadrati al Mipim di Cannes
Icona dei commenti Commenti

Le battute d’arresto e le delusioni non fermano l’ambizione di vendere il mattone pubblico italiano: il governo ritenta la fortuna a Cannes. Resta da vedere se il risultato sarà una vendita, una svendita o una spesa inutile. Il ministero dello Sviluppo economico ha deciso di pubblicizzare le bellezze immobiliari della Penisola al Mipim, la più importante fiera immobiliare del mondo con oltre 20mila operatori internazionali. L’obiettivo? Fare cassa piazzando fra gli investitori internazionali la migliore “offerta immobiliare del Paese”. Per l’occasione l’Italia non ha badato a spese riservandosi un intero padiglione da oltre 500 metri quadrati. Inoltre per comunicare meglio le opportunità di acquisto, il governo Renzi ha anche varato www.investinitaly.com, una nuova piattaforma web dedicata “alla dismissione di una ‘rosa’ di asset pubblici” selezionati dall’Agenzia Ice, “su input della Presidenza del Consiglio dei Ministri e sotto l’egida dei Ministeri della Difesa e dello Sviluppo Economico, in collaborazione con la Direzione VIII del Ministero dell’Economia e delle Finanze”, come spiega una nota dell’Ice.

Nella vetrina web ci sono per il momento mille proposte immobiliari “da valorizzare – o in misura residuale già a reddito – con caratteristiche di potenziale attrattività” per investitori istituzionali o grandi capitali privati. Sono in buona sostanza dimore storiche, ville e fari che il governo vuole assolutamente dismettere in tempi record per ridurre le spese di manutenzione, far cassa e abbattere il pesante debito pubblico nell’ambito di una più ampia strategia di privatizzazione dei gioielli di Stato. E per la prima volta, ne fanno parte anche immobili di pregio della Difesa come i magazzini militari di Baggio a Milano, palazzo Rinaldi e le caserme Romagnoli (Padova) e Saluzzo (Torino). “La valorizzazione di questi compendi immobiliari, considerate le loro caratteristiche può garantire un’importante spinta allo sviluppo urbanistico ed economico dei quartieri nei quali sono inseriti ed un’interessante opportunità di investimento per operatori italiani e stranieri”, ha spiegato Elisabetta Spitz, amministratore delegato di Invimit, la società di gestione immobiliare del Tesoro. La speranza del governo è insomma racimolare nuovi capitali, provenienti principalmente dall’estero, e invertire così il magro bilancio delle dismissioni pubbliche.

Con questo obiettivo nella mente, l’Agenzia del Demanio ha infatti mappato oltreE? di immobili pubblici che fanno capo ad enti territoriali, al ministero della Difesa, alla Cdp investimenti sgr, alla Invimit sgr e alle FS Sistemi urbani. Da questo enorme patrimonio sono state poi estratte le migliori opportunità finite sulla vetrina online. Non resta che chiedersi se la qualità del mattone italiano selezionato riuscirà a convincere gli investitori internazionali ad investire in Italia. Il fallimento del collocamento in Borsa di ben quattro società immobiliari italiane testimonia la grande cautela degli investitori internazionali sul real estate italiano. Non a caso anche palazzo Chigi ha temporaneamente rimandato il progetto di una società immobiliare quotata pubblica frutto di sinergie fra la Cassa Depositi e Prestiti e Invimit. Ma, in compenso, in vetrina, al Mipim, ha messo fuori i pezzi migliori solo per le esigenze di cassa più stringenti.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione