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Elettrosmog, Sensibilità Chimica Multipla: ora più di prima serve una legge

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Nell’Italia del dibattito politico a trazione mediatica non mi meraviglierei se dopo il servizio di ieri sera de Le Iene’ tornasse (finalmente!) al centro della calendarizzazione parlamentare la Sensibilità Chimica Multipla (MCS). Lo auspico principalmente per le troppe vite invisibili, spezzate e sconvolte da una malattia ambientale (altamente invalidante, tipica delle società industrializzate e del modernismo inquinato e tossico) che attende l’inserimento nei LEA ( Livelli Essenziali di Assistenza) per girare diritti, assistenza sanitaria e dignità umana (senza distinzioni nella disabilità!) ai tanti (troppi) affetti, distribuiti ormai in ogni regione (anche in quelle dove non è riconosciuta, proprio, per l’assenza dei LEA).

Infatti, se da Italia 1 non sono entrate nelle nostre case le tappe della battaglia per il riconoscimento nazionale dell’MCS, sostenuta con tenacia dalle associazioni dei malati, dal 2013 attende lo sblocco una legge ferma in commissione Sanità al Senato, affossata nelle sabbie mobili dove giacciono sia la proposta di Daniele Sbrollini (Pd), prima firmataria delle “Disposizioni in favore dei soggetti affetti da sensibilità chimica multipla”) sia quella di Bartolomeo Pepe (ex grillino ora nel GAL), autore del ddl “Disposizioni in favore dei soggetti affetti da sensibilità chimica multipla (MCS), da encefalomielite mialgica (ME/CFS) e da fibromialgia (FM). La richiesta fondamentale è che la “Sensibilità Chimica Multipla venga riconosciuta urgentemente a livello nazionale, essendo purtroppo la patologia presente in tutto il territorio Italiano, in misura maggiore nelle aree più industrializzate, trafficate e cementificate”.

Affermazione imperativa: è ora che qualcosa, in concreto, cominci a muoversi! Domanda: oppure serviranno altri servizi indignati di Giulio Golia &C.? Risposta: Guardatevi queste immagini e fatevene un’idea…

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