“I primi esempi di maternità surrogata si trovano proprio nella Bibbia”. Parola di Carlo Flamigni, ginecologo e membro del Comitato nazionale per la bioetica. Intervenuto alla presentazione del suo ultimo libro – scritto insieme alla giovane ricercatrice Angela Balzano – “Sessualità e riproduzione. Due generazioni in dialogo su diritti, corpi e medicina”, il professore dice la sua sul dibattito in corso sul ddl Cirinnà. “Una donna può avere compassione per un’altra donna e decidere di offrirsi come madre surrogata – continua Flamigni a margine dell’incontro organizzato dal collettivo Ambrosia – Questa è etica del dono e chi ne parla male è un cretino”. Secondo lo specialista, né il progresso in ambito medico né tantomeno l’articolato del ddl sulle Unioni civili possono “ridurre i diritti delle donne, perché il vero diritto resta sempre quello di potere scegliere”. Parere contrario, invece, sull’intromissione della chiesa nelle decisioni dello Stato: “È la morale comune a fare la dottrina e non le gerarchie vaticane. D’altronde, un paese che legifera tenendo conto dei principi di una morale religiosa è un paese retto da persone disoneste” di Elisa Murgese

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Stepchild adoption, semantica ‘politica’ della parola ‘coscienza’

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