Si è parlato molto, recentemente, dell’aumento significativo del numero dei decessi in Italia, l’anno scorso, come discusso sul sito “Neodemos”. Pur con tutte le cautele del caso, è una cosa certamente preoccupante. E alcune notizie recenti lo rendono ancora preoccupante: sembra proprio che l’aumento della mortalità non sia una cosa che sta succedendo soltanto in Italia, ma anche nella vicina Francia.

La “Rete per l’ambiente e la salute” (Res) francese ha infatti comunicato che l’aspettativa di vita alla nascita in Francia per il 2015 è scesa di 0,3 anni per le donne e di 0,4 per gli uomini. Una cosa, dice Res, “che non si vedeva dal 1969”. Questi dati sono perfettamente paralleli a quelli per l’Italia: anche in Francia, si parla di un aumento di mortalità dell’ordine di alcune decine di migliaia di decessi in più rispetto agli anni precedenti.

Ungheria, la marcia dei profughi: a piedi da Budapest a Vienna

Dunque, sembrerebbe che non siamo di fronte a un’oscillazione fortuita, ma qualcosa di di più. La cosa è particolarmente impressionante, non tanto per l’entità in sé dell’aumento della mortalità, ma per il fatto che ci eravamo ormai abituati a vedere l’aspettativa di vita salire tutti gli anni. Era una cosa che ci rassicurava di fronte alle notizie preoccupanti che arrivavano (e continuano ad arrivare) sul fronte dell’inquinamento. Se l’aspettativa di vita continua ad aumentare, si diceva, l’inquinamento non può essere un problema così grave. E invece sembra proprio che dobbiamo abbandonare anche questa idea che sembrava ormai una certezza.

Ma cosa sta succedendo? E’ difficile dirlo, ci sono tantissime ipotesi per spiegare l’aumento della mortalità. Certamente, l’inquinamento atmosferico è una possibilità, con le sue polveri sottili, metalli pesanti, e sostanze cancerogene varie; la faccenda recente dello “scandalo Volkswagen” ci dovrebbe aver insegnato qualcosa. Ma si parla anche del degrado del sistema sanitario, dell’impoverimento della dieta, dello stress dovuto alla precarietà del lavoro e, infine, dell’ondata di calore del 2015 in Europa che potrebbe aver causato effetti simili a quella, più marcata, del 2003. In quest’ultimo caso, il colpevole dovremmo trovarlo nel riscaldamento globale che continua imperterrito la sua marcia verso temperature sempre più alte.

Nella pratica, occorre prendere tutte queste cose con cautela, in attesa di conferme. Tuttavia, è anche vero che i problemi di cui si parla, inquinamento, declino del servizio sanitario, riscaldamento globale, e tutto il resto, sono tutti problemi reali e correlati fra loro. Non dobbiamo sottovalutarli; altrimenti andrà sempre peggio.

Articolo Precedente

Family Day: a quella piazza io, prete, cattolico, oppongo la mia resistenza

next
Articolo Successivo

Unioni civili: ha senso diffondere un’immagine distorta della famiglia tradizionale?

next