Le cosiddette dark pool, borse alternative su cui è possibile negoziare grandi quantità di azioni senza rendere pubblici i prezzi, tornano nel mirino delle autorità di controllo statunitensi. La Sec, corrispettivo Usa di Consob, ha fatto sapere che Credit Suisse e Barclays dovranno pagare una multa da 154,3 milioni di dollari complessivi per far cadere le accuse di irregolarità nei confronti delle loro piattaforme di intermediazione interna. Stando alle accuse, infatti, le due banche hanno “indotto in errore gli investitori” su come le dark pool venivano gestite.

In particolare Credit Suisse, secondo quanto riporta Bloomberg citando il procuratore generale di New York Eric Schneiderman, dirottava sistematicamente gli ordini sulla sua piazza parallela ma ai clienti diceva di non assegnare alcuna priorità a una piattaforma di negoziazione rispetto ad un’altra. I due casi, ha scritto Scneidermann in un comunicato, sono “le prime grandi vittorie contro le truffe e le pratiche predatorie nel trading delle dark pools”.

Credit Suisse dovrà versare 84,3 milioni di dollari mentre la filiale americana di Barclays dovrà sborsare 70 milioni. Si tratta delle sanzioni più alte mai inflitte nell’ambito delle indagini su queste borse elettroniche private tramite le quali è possibile effettuare operazioni in modo anonimo e senza rendere pubblici fino alla fine prezzi e quantitativi delle azioni scambiate. Attualmente, secondo Bloomberg, si stima che circa un quinto delle transazioni negli Stati Uniti avvengano su questi mercati. La multa alle due banche segue quella inflitta lo scorso gennaio, sempre nell’ambito della stessa inchiesta, a un’altra europea, Ubs, condannata a pagare una sanzione di 14,4 milioni di dollari.

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