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Dopo Oslo, e al settimo giorno di viaggio, il nostro InterRail prosegue verso nord, nel cuore della Norvegia. Saliamo sul treno norvegese e ci addormentiamo sulle comodissime cuccette nella capitale norvegese per risvegliarci l’indomani 500 km più a nord, a Trondheim, terza città della Norvegia.

sec-pic-DSC_2369L’antica Nidaros, fondata nel medioevo sulle rive del fiume Nidelva, ci sorprende per la temperatura “mite” di -10°C rispetto ai -30°C di qualche giorno prima. Ne approfittiamo per andare alla scoperta del centro storico della città. Percorriamo il lungofiume con i suoi antichi magazzini dalle facciate colorate, attraversiamo Bakklandet, la città vecchia, piena di casette pittoresche quando uno strano aggeggio attira la nostra attenzione: lo “Sykkelheisen Trampe“ che si rivela essere il primo “ascensore” per bici al mondo, che consente di salire gratuitamente sulla ripida collina senza sforzi.

Raggiungiamo il vecchio ponte, sul quale ci fermiamo per ammirare il magico panorama, e ci restiamo quando vediamo finalmente il sole fare capolino. A queste latitudini è un bene così raro, che facciamo il pieno visto e considerato che salendo sempre più a nord non sappiamo quando lo rivedremo di nuovo.

Continuando verso il centro entriamo nella Chiesa di Nostra Signora (Var Frue Kirk), aperta (come dovrebbero esserle tutte del resto) a chi ha più bisogno per una preghiera, un tetto, una bevanda calda o semplicemente un po’ di compagnia.

sec-pic-DSC_2442Attraversiamo la grande piazza circolare con le sue luminarie che ricordano il Natale, e ad ora di pranzo, ci fermiamo alla Mathall, mercato alimentare coperto che riunisce prodotti di piccoli produttori della regione. Dalla varietà di prodotti locali all’interno capiamo perché la città è nota come la capitale gastronomica della Norvegia. Numerosi festival, birrerie artigianali e la volontà di promuovere l’alimentazione locale fanno il resto.

Dopo un assaggio di diverse specialità della regione a base di salmone affumicato, salame di renna e formaggi con marmellata di  tyttebær (mirtillo rosso, che cresce da queste parti e che viene usato in cucina in mille modi) siamo pronti a riaffrontare il freddo nordico.

sec-pic-DSC_2765Poco lontano, siamo davanti la Cattedrale Nidaros. Abituati a queste piccole casette norvegesi che caratterizzano il paesaggio, siamo subito sorpresi dalla sua maestosità. Costruita mille anni fa sulla tomba di Olav II, santo patrono della Norvegia, è meta di pellegrinaggi sin dal medioevo e oltre ad essere l’unica cattedrale gotica norvegese è anche l’unica così a nord.

Raggiungiamo il porto, letteralmente ghiacciato, restiamo ad ammirare il colore del cielo, in un perenne rosa/arancio che è difficile dire se è l’alba o il tramonto. 

Røros, paesino pittoresco e sito Unesco
Il giorno seguente decidiamo di esplorare la regione per fare tappa a Røros, caratteristico paesino di cinquemila anime due ore di treno più a sud, sito Unesco dal 1980.

sec-pic-DSC_2650Le casette colorate di giallo e rosso con i tetti ricoperti di neve fanno da sfondo alla nostra visita. Ci aspettavamo temperature molto più rigide essendoci spostati all’interno del paese ma il termometro resta sui -10°C (e non ce ne lamentiamo).

Per circa trecento anni la storia di questo paese è stata legata a quella della miniera di rame aperta qui nella metà del 1600 e le case sono rimaste praticamente come allora, oggi tutelate come “patrimonio culturale”.

Uno Smørbrød (panino/toast che i norvegesi mangiano a pranzo) e un succo di Tyttebær prima di attraversare il pittoresco paesino con uno “spark” (incrocio tra slittino e monopattino per la neve) fermandoci ad osservare e fotografare gli scorci che fanno il fascino di questo posto.

Saliamo sulla collinetta, dominata dalla chiesa bianca costruita negli anni d’oro dell’estrazione del rame prima di visitare il museo che illustra la storia mineraria del paese.

Prima di tornare alla stazione per aspettare il treno che ci riporterà a Trondheim , il gps culinario che mi accompagna suggerisce di fermarci da Berkel & Bar, dove facciamo il pieno di prelibatezze che questa regione ha da offrire.

Il tram più a nord del mondo

sec-pic-DSC_2829Dopo aver visitato la Cattedrale più a nord del mondo l’ultimo giorno a Trondheim decidiamo di prendere il tram più a nord del mondo che, in un percorso panoramico di diversi chilometri, ci porta fino al capolinea “Lian” dove ci accoglie un lago ghiacciato sul quale si divertono bambini e grandi.

Poco più su’ un edificio circolare con delle vetrate e una bandiera norvegese attira la nostra curiosità. All’ingresso la frase “Kortreist mat i godt selskap” (cibo locale in buona compagnia) promette bene e, una volta entrati, il panorama sul lago di ghiaccio, le montagne circostanti e il mare in lontananza con il sole quasi al tramonto ci fanno fermare a goderci questo spettacolo. Al buffet zuppa di verdure, marmellate fatte in casa, salmone affumicato senza dimenticare il “Brunost” famoso formaggio marrone norvegese al sapore di caramello.

Quando il sole è ormai tramontato, riprendiamo il tram per raggiungere il centro e salutiamo Trondheim e la sua regione per attendere il nostro prossimo treno. L’InterRail scandinavo continua verso il nord della Norvegia e il circolo polare artico, prossima tappa:Bodø.

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