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Cina, in vendita bottiglie di “aria pulita canadese” per combattere lo smog

L’idea è dell’azienda Vitality Air che propone una sorta di aerosol, con bottiglie simili a quelle dei deodoranti o delle lacche per capelli. Intanto le autorità di Pechino lanciano un nuovo "allarme rosso" per l'inquinamento
Cina, in vendita bottiglie di “aria pulita canadese” per combattere lo smog
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In Cina l’aria va a ruba. Per combattere lo smog, infatti, sono in vendita le bottiglie di aria pura proveniente dalle montagne canadesi. E gli acquirenti non mancano.

L’idea, riporta la stampa inglese, è dell’azienda Vitality Air che propone una sorta di aerosol, con bottiglie simili a quelle dei deodoranti o delle lacche per capelli, con 3 o circa 8 litri d’aria (da 80 a 150 inalazioni) a un prezzo che va dai 12 ai 21 euro. L’azienda commercializza anche vaporizzatori di ossigeno ‘premium’, consigliato per i postumi delle sbornie. L’’aria in bottiglia’ viene commercializzata da circa due mesi su Internet. Al momento sono state vendute o prenotate circa mille confezioni, secondo l’azienda che stima comunque una domanda in crescita.

Intanto le autorità di Pechino lanciano un nuovo “allarme rosso” per lo smog. Si tratta del secondo nella storia dopo quello del 7 dicembre scorso. In un comunicato, l’Ufficio meteorologico della capitale afferma che da domani è attesa un’ondata di smog in tutto il nord della Cina. In conseguenza dell’allarme, il livello più alto previsto dalla scala usata in Cina, verrà ristretta la circolazione dei veicoli, alcune fabbriche dovranno chiudere e altre ridurre la produzione. I barbecue all’aperto saranno vietati. Le scuole sono state inviate a chiudere ma la decisione finale spetta alla direzione di ciascun istituto.

L’inquinamento atmosferico, secondo le previsioni, non si dissolverà prima di martedì prossimo e la visibilità a Pechino e nelle altre zone interessate scenderà a meno di un chilometro. La concentrazione di particelle inquinanti PM2,5 salirà a 500 per metro cubo d’ aria. L’Organizzazione mondiale della sanità ritiene che oltre le 25 per metro cubo le partiecelle PM2,5 siano pericolose per la salute. Nel novembre scorso, dopo che per alcuni giorni la capitale era stata avvolta da fitta nube di smog, le autorità municipali sono state criticate per non aver dichiarato l’ allarme rosso e non aver preso misure drastiche per ridurre l’inquinamento.

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