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Migranti, due naufragi nel mare della Grecia: sedici morti tra cui tre bambini

Due barconi si sono rovesciati mentre tentavano di raggiungere le isole di Kalymnos e Lesbo. Altre 38 persone sono state salvate dalla guardia costiera Greca. Intanto L'Ungheria a partire dalla mezzanotte ha bloccato il confine con la Croazia
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Altri morti nel mare Mediterraneo: sedici persone, tra cui tre bambini di 2, 5 e 9 anni, hanno perso la vita annegati in due naufragi al largo dell’Egeo. Nel primo episodio, i tre piccoli sono morti, insieme a una ragazzina di 16 abbu, mentre tentavano di raggiungere l’isola di Kalymnos nel mare Egeo. Il barcone su cui si trovavano si è rovesciato e la Guardia Costiera greca è riuscita a salvare altri 13 migranti mentre un altro bambino risulta disperso. In un altro naufragio al largo delle coste turche,  altre 12 persone sono morte mentre tentavano di raggiungere l’isola di Lesbo. I soccorritori sono riusciti a salvare 25 persone. Il barcone era salpato da Ayvalik, nel nord-est della Turchia. Secondo l’agenzia per i rifugiati dell’Onu ,nel 2015 sono arrivate in Grecia quasi 400mila persone.

Ma l’emergenza migranti continua anche nell’Europa continentale: l’Ungheria ha infatti deciso di chiudere con il filo spinato il confine con la Croazia, dove da metà settembre sono passati 140mila persone. Il governo di Budapest per ragioni umanitarie ha comunque fatto passare un ultimo treno con a bordo molte famiglie con bambini. Migliaia di persone, provenienti dalla Serbia e ora in Croazia, si stanno dirigendo verso il confine con la Slovenia. Un primo autobus nella notte è arrivato alla frontiera. Per arginare l’imponente flusso in arrivo, anche il governo di Lubiana ha sospeso tutto il regolare traffico ferroviario con la Croazia.

Intanto in Italia, Casapound, organizzazione di estrema destra, ha protestato contro le leggi sulle modifiche alla legge sulla cittadinanza votate alla Camera e ora in discussione al Senato. 80 striscioni con la scritta “No Ius Soli. La cittadinanza non si regala”, sono stati appesi nella notte sui muri di 80 città italiane.  “La demolizione della cittadinanza  è solo l’ultimo tassello di un più generale attacco alla nostra sovranità, iniziato con il colpo di stato finanziario del 2011, proseguito con l’insediamento di ben tre governi senza chiaro mandato popolare e con l’apertura indiscriminata delle frontiere. Dopo aver distrutto lo Stato e spolpato l’economia, ora vogliono sostituire il popolo italiano con altri popoli” ha spiegato Casa Pound.

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