Mona Chalabi pubblica sul sito FiveThirthyEight un articolo che parla di una ricerca che rivelerebbe dettagli importantissimi sulla nostra vita sessuale. La sorpresa delle sorprese riguarda la qualificazione del sesso anale che rientra nella hit assieme ad altre pratiche sessuali di successo.

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Secondo la ricerca: uomini e donne vivono l’orgasmo in percentuali differenti. Tra tantissimi etero – orientamento sessuale prevalente tra le persone ascoltate – l’uomo arriva al 91% e la donna al 64%. L’85% degli uomini però è convinto che la partner abbia sempre avuto l’orgasmo. I conti perciò non tornano. C’è una buona parte che non ha capito e saputo ascoltare. E ci sono donne che hanno finto alla Harry ti presento Sally.

In che modo le persone intervistate hanno raggiunto l’orgasmo? La ricerca rivela che l’uomo lo raggiunge comunque e qualunque sia la pratica che usi. Puoi soffiare in cima al pene ed egli si erge e va. Può venire a occhi chiusi, senza mani, lanciato tra la folla. Quello del pene è in fondo un mondo semplice, non come quello della vulva che richiede diplomi e un po’ di fortuna per il corretto uso. Per le donne, invece, sarebbe un po’ più complicato.

L’uomo dal mondo e dall’orgasmo semplice è anche un fatalista che con le donne va un po’ per tentativi. Troppe le variabili di cui tenere conto se fai sesso con una donna. Può essersi svegliata storta o dritta o chi lo sa. Quel che stupisce ancora di più è il fatto che si racconta di una versione della sessualità in cui la “natura” ha un ruolo centrale. Gli uomini subito pronti e con l’orgasmo in tasca e mi pare un po’ come dire che l’uomo ha sempre il colpo in canna, non può mai sottrarsi al ruolo di macho. Deve sempre essere disponibile e non può mai accadere che non abbia proprio voglia o che rifiuti alcune pratiche. La ricerca dice che lui arriva sempre. Come se si volesse legittimare la versione machista della storia in cui l’uomo sarebbe “per natura” più predisposto all’eccitazione sessuale ed è per questo che fior di maschilisti immaginano le donne come farmaco a saziare quella fame di sesso. Del piacere delle donne, in fondo, chi se ne frega.

E a proposito di donne la ricerca infatti dice che arrivano all’orgasmo senza penetrazione, tramite sfregamenti, masturbazioni reciproche, e tantissime, l’81%, gode fino alla fine grazie a un cunnilingus. Nulla di nuovo, dunque, a parte il fatto che non si fa cenno allo squirting, manco fosse una leggenda metropolitana. Le ghiandole di Skene? Non pervenute. L’eiaculazione femminile non esiste. Ma ci concedono il fatto che l’orgasmo clitorideo funziona più di quello vaginale.

Parlando di cunnilingus, per chi non se ne intende, diciamo che serve individuare la clitoride e quando l’hai beccata allora ti impegni in un rapporto molto orale e poco scritto. Con un po’ di pratica e un filino di attenzione riuscirai a farle raggiungere l’orgasmo.

Ma si parlava della ricerca e a questo punto arriva il colpo di scena: quello che soddisferebbe uomini e donne più di tutto sarebbe il rapporto anale. Tutti gli uomini intervistati, il 100% – di un misero gruppo composto da 25 uomini e 31 donne – raggiungono l’orgasmo grazie ad una penetrazione anale. Il 94% delle donne sembrerebbe goderne allo stesso modo.

A questo punto, non si capisce perché, interviene sul tema Felix Salmon, un giornalista che si occupa di robe finanziarie e che interpreta il dato sul sesso anale in senso economico. Secondo lui gli uomini effettivamente non avrebbero problemi a raggiungere l’orgasmo in quel modo, mentre le donne avrebbero bisogno di ulteriore stimolazione.

Calcolo d’economia sessuale su costi e benefici: le donne non proverebbero piacere con il sesso anale e l’uomo lo vive come una perenne concessione. Così egli si sente in obbligo ed è per questo che concede altre attenzioni e stimolazioni alla partner. Non fosse così, secondo il giornalista, la donna non potrebbe avere un orgasmo.

Non si suppone neanche per un momento che effettivamente esistano donne che amano il sesso anale, ricevuto, offerto, perché i dildi oggigiorno possono tanto, signora mia. C’è lo stereotipo dell’uomo che non deve chiedere mai e quello della donna che la deve dare sempre controvoglia. Nella mentalità di alcun* le donne sono ancora indisponibili ad avventure sessuali di qualunque tipo e gli uomini sarebbero quelli che pensano al piacere della partner solo se lei si fa penetrare l’ano. Perché la donna è un angelo che concede l’ano per far piacere all’uomo, il quale, commosso da tanto sacrificio, si immola sull’altare della vagina per darle un orgasmo.

La mia conclusione? Che non c’è nulla di peggio che una ricerca che pretende di dimostrare scientificamente dove risiedono i confini morali della sessualità degli esseri umani. Lo vedo come un rischio perché le conclusioni sono sempre normative e tutto quel che si ricava, come risultato, è un recinto altissimo che separa normalità e anormalità sessuali. Se siamo ancora al punto tale da sorprenderci, nel 2015, del fatto che una donna possa preferire perfino la penetrazione anale, chissà quando saremo pronti a parlare in pubblico di Bdsm.

Non parlo delle sciocchezze propinate nelle 50 sfumature di sciocchezze. Parlo di altre forme di sessualità, altre forme di amore, quello non monogamo, per esempio, il poliamore, o il sesso con più persone. Quando si potrà parlare di tutto questo senza pensare che si tratta di perversioni? Fate voi.

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