I mille chili di carne di coccodrillo ordinati per il croccoburger, una delle pietanze più ricercate di Expo, sono stati venduti in 2 settimane. Un autentico successo, come spiega il console dello Zimbabwe per il nord Italia Georges El Badaoui: “Ora abbiamo pensato di aggiungere un altro alimento tipico dello Zimbabwe, come la carne di zebra, per far conoscere la nostra cultura alimentare. Non è che si mangia tutti i giorni, ma è un po’ come la carne di capriolo o di cinghiale in Italia. Fa parte della cultura culinaria e in alcune occasioni  la si mangia. Probabilmente è strano per un italiano, abituato a pensare alla zebra come ad un cartone animato simpatico, ma bisogna aprirsi alle altre culture, capire che anche se non mangiamo pasta possiamo provare qualcosa di diverso”.

Lo Zimbabwe è anche il paese di Cecile, il leone ucciso dal bracconiere americano. Una conicidenza che potrebbe forse alimentare il dissenso da parte degli animalisti nei confronti delle novità culinarie presentate ad Expo: “Non temiamo queste proteste – sottolinea il console -, anzi, siamo aperti al confronto. Cecile era un simbolo per l’intera Africa e la sua uccisione è un crimine. Le zebre e i coccodrilli che mangiamo provengono da allevamenti, proprio come quelli che ci sono in Italia per le mucche, i maiali, i polli o altri animali destinati al consumo alimentare”.

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