Viaggio nella centrale operativa della Guardia costiera che coordina tutti i soccorsi nel canale di Sicilia mentre esplode l’emergenza migranti e mentre fra New York e Bruxelles si sta pianificando la missione navale contro gli scafisti Eunavfor Med che dovrebbe prevedere la distruzione dei barconi su cui viaggiano i migranti. “Quei natanti sono oggetti d’indagine da mettere a disposizione degli inquirenti. Laddove non fosse possibile il traino, i nostri uomini scendono a bordo per fare i rilievi del caso”, spiega il comandante Gianluca D’Agostino, che dirige il Mrcc. “Affondarli? Non ce n’è bisogno perché soprattutto i gommoni, che sono la stragrande maggioranza, vanno a picco da soli. Sono imbarcazioni ‘usa e getta’ pensate per un viaggio di sola andata. In base alle informazioni in nostro possesso, per i trafficanti è molto più facile ed economico costruire un gommone che trovare un ex peschereccio per la traversata”  di Lorenzo Galeazzi e Paolo Dimalio

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Migranti, Guardia costiera: “Affondare i barconi? Inutile, colano a picco da soli”

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