All’autodromo di Monza, nessuno ha intenzione di farsi soffiare la Formula 1 da sotto al naso. All’inaugurazione del nuovo Museo della Velocità arrivano le risposte alle parole del presidente del Formula One Management (Fom) Bernie Ecclestone, che pochi giorni fa aveva ventilato la possibilità di spostare il Gran Premio d’Italia a Imola a partire dal 2017, non appena sarà scaduto il contratto con Monza.

La Sias, società che gestisce il tracciato, ha incontrato Ecclestone in Austria. “Da qui al Gran Premio di settembre passeremo agli atti concreti e parleremo di cifre”, ha detto il presidente della Sias Andrea dell’Orto a Quattroruote. “Non abbiamo visto i contratti degli altri, ma si dice che rinnovi siano stati fatti su importi di minimo 20 milioni. Non penso che la richiesta per Monza si discosti da questo, sono numeri importanti ma stiamo lavorando per creare valore: come Autodromo, da soli, e assieme al settore pubblico“. L’autodromo, insomma vorrebbe coinvolgere anche le istituzioni nella raccolta dei fondi necessari ad assicurarsi la gara, perché “Monza è un bene nazionale” e “il calendario di Formula 1 ha bisogno di gare di culto“.

Uniti nel sostenere la presenza di Monza in calendario (nella foto il Gp d’Italia 2014) anche gli altri volti noti presenti all’inaugurazione del museo: il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani, Marco Coldani, vicepresidente di Ac Milano e il pilota Giacomo Agostini. E pure, a distanza, Sergio Marchionne, amministratore delegato di FCA e presidente della Ferrari, che la settimana scorsa aveva dichiarato ad Autosprint: “Monza non mancherà dai prossimi calendari del campionato Mondiale di Formula 1. Se poi dovremo intervenire con Ecclestone per avere questa garanzia, lo faremo.”

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