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Derby di Torino, arrestato 28enne: partecipò al lancio della bomba carta

Si tratta di Giorgio Evenzio Saurgnani, assicuratore bergamasco. Dopo il Daspo, è stato inserito nella blacklist che gli impediva di acquistare i biglietti. Ma è riuscito comunque a entrare all'Olimpico. L'ordigno ha ferito 11 persone
Derby di Torino, arrestato 28enne: partecipò al lancio della bomba carta
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Ci sarebbe un responsabile per la bomba carta lanciata dagli ultras della Juventus sui tifosi del Torino durante il derby del 26 aprile scorso. Sarebbe un “cane sciolto”, slegato dai gruppi organizzati bianconeri che mercoledì 10 giugno è stato arrestato dalla Digos di Torino. Si chiama Giorgio Evenzio Saurgnani, 28enne, assicuratore bergamasco, ritenuto uno dei partecipanti al lancio della bomba carta sul settore “Primavera” dello Stadio Olimpico con cui sono state ferite undici persone. Ora il giovane, che respinge le accuse, è detenuto nel carcere delle Vallette.

Il sostituto procuratore Andrea Padalino lo indaga per lesioni personali aggravate, violenza, minacce e lancio di oggetti esplosivi in concorso con altre persone al momento ignote. Gli investigatori della Digos, sono risaliti a lui dall’analisi dei video della sicurezza dello stadio e dei video amatoriali pubblicati sulla rete da dove è emerso che – senza ombra di dubbio – la bomba era stata lanciata dal settore ospiti, in cui c’erano i tifosi bianconeri, verso il settore “Primavera”.

Guardando altre riprese, gli investigatori hanno notato un ragazzo con un atteggiamento sospetto, entrato nello stadio senza biglietto dopo aver minacciato una steward ai tornelli, capace di muoversi tra i vari settori cambiando più volte maglietta e cappello per non farsi riconoscere. All’inizio di maggio gli agenti della Digos, guidati dal primo dirigente Giuseppe Petronzi e dal vicequestore Domenico Fuso, hanno perquisito quattro sospetti tra cui Saurgnani. Nella sua casa a Romano di Lombardia trovano tre proiettili a salve. Molti indizi vengono trovati sul telefonino che il 28enne tenta di proteggere. Lì sono conservati sms e messaggi su Whatsapp che gli agenti della Digos reputano fondamentali.

“Tra poco boom”, scrive in un sms a un amico alle 14.47, cinque minuti prima dell’esplosione della bomba carta. Su Whatsapp, invece, viene trovato una chat di gruppo, rinominata “Cani sciolti”, che raccoglie alcuni ultras bianconeri che discutono delle azioni passate, come delle aggressioni a Verona, e organizzazioni di quelle future, come eventuali gesti da compiere a Genova contro i tifosi della Samp. Sulla chat c’è anche un messaggio audio molto importante: “Ti dico com’è andata – spiega a un amico di nome Luca -. Quello lì è stato il primo lancio… per cui nessuno se ne accorge”. E ancora: “Il mio consiglio è stato ‘Mi raccomando la prima non deve essere una torcia, che crea scompiglio, ma una BC’ (bomba carta, ndr), perché c’era il rischio che la prima fosse una torcia, no? E allora si vanificava tutto lì. Lì credo sia stata la frase che ha cambiato tutto”.

Saurgnani era già stato controllato più volte. Aveva ottenuto un Daspo, della durata di un anno, nel 2009 perché durante una partita della Juventus contro il Napoli era entrato nel settore ospiti e rubato la sciarpa ad un tifoso napoletano. Poi, era stato inserito nella blacklist che gli impediva di acquistare biglietti. Questo, però, non gli ha impedito di accedere allo stadio Olimpico durante il derby.

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